Ven

28/06

Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni > 18:30

J’AI TUÉ!

Roger Lion
Introduce

Hervé Pichard

Accompagnamento al piano di

Stephen Horne e al violino di Silvia Mandolini

Info sulla
Proiezione

Venerdì 28/06/2024
18:30

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

J’AI TUÉ!

Scheda Film

Roger Lion è un cineasta attivo a partire dai primi anni Dieci del Novecento. I suoi soggetti prediletti sono spesso storie d’amore sentimentali. Scomparso nel 1934, non lascia opere di particolare rilievo. Si ricordano la sua versione di Le Chasseur de chez Maxim’s (1926) e, per l’appunto, J’ai tué!

Cosa fa sì che questo film, malgrado il soggetto molto convenzionale, catturi l’attenzione e tenga desta la curiosità fino allo scioglimento dell’intreccio?

Come prima cosa, l’irruzione nella finzione di immagini documentarie del terremoto del 1923 in Giappone produce un effetto di realtà sorprendente e quasi fatale a un dramma mondano che, di conseguenza, pare ancora più fuori del mondo.

Le scenografie di Donatien trasudano un evidente gusto anni Venti per un esotismo rivisitato attraverso l’art déco, e potrebbero essere utilizzate per mettere in scena una malinconia simile a quella di Victor Segalen. Sessue Hayakawa accentua ‘il sentimento del diverso’ in una messa in scena molto teatralmente ‘alla francese’. Contribuisce ampiamente a risvegliare quel po’ di interesse nello spettatore contemporaneo. Privato delle pause e del trucco dei seduttori dei ruggenti anni Venti, ha una presenza fisica che si irradia talvolta dalle inquadrature ‘plumbee’. L’ultima scena del processo lo vede saltare in maniera spettacolare dall’altra parte dell’aula di tribunale per strangolare il ricattatore: un balzo degno di Fairbanks!

Alcuni numeri di cabaret offrono infine un inventario dei gusti esotici del momento: Polinesia, Spagna, Russia. Scenografie, Hayakawa, numeri di cabaret, grandi giardini, sontuose dimore e un complessivo languore colorano il film di una certa atmosfera decadente affine a mondi a metà strada tra Paul Bourget e Huysmans.

Il film è visivamente alquanto ricercato: le mussole trasparenti di Huguette Duflos fanno a gara con le fontane dei giardini alla francese. Dimostrazione ostentata del ‘buon gusto’ del cineasta, al quale riesce più agilmente la sequenza decisiva della festa che alterna il ballo e l’intrigo criminale. Il corpo di Hayakawa dinamizza e ritma la scena.

Dominique Païni, La Persistance des images, La Cinémathèque française, Parigi 1996

Cast and Credits

Scen.: Roger Lion, Frances Guihan. F.: Maurice Desfassiaux, Castagnet [Paul Castanet], Segundo de Chomón (effetti speciali). Scgf.: Émile-Bernard Donatien. Int.: Sessue Hayakawa (Hidéo), Max Maxudian (professor Dumontal), Huguette Duflos (Huguette Dumontal), Maurice Sigrist (Gérard Dumontal), Pierre Daltour (Harry Vérian), Denise Legeay (la baronessa di Calix), Jules de Spoly (conte Ricardo), André Volbert (il commissario di polizia), Maurice Luguet (il presidente). Prod.: Richard Pierre Bodin per Les Films Thyra. 35mm. L.: 2051 m. D.: 90’ a 20 f/s. Col.

LES RAVAGES DE LA GUERRE CIVILE EN CHINE

Anno: 1924
Paese: Francia
Durata: 1'
Versione del film

Didascalie francesi

Audio
Muto
Edizione
2024

MANIFESTATION CONTRE LA LOI D’EXPULSION

Anno: 1924
Paese: Francia
Durata: 1'
Audio
Muto
Edizione
2024

KYOIKUOTOGIMANGA USAGI TO KAME

Titolo Internazionale
The Hare and the Tortoise
Titolo Italiano
La lepre e la tartaruga
Regia: Sanae Yamamoto
Anno: 1924
Paese: Giappone
Durata: 6'
Versione del film

Didascalie giapponesi

Audio
Muto
Edizione
2024