In una serie di collage fotografici e di fotografie statiche colorate, Hitler è ritratto come un pazzo furioso. Con una musica di cabaret in sottofondo, le immagini sono montate in una sequenza associativa e danno l’impressione di muoversi mentre vengono saturate di fumo. Plaat trasforma qui il serio in ridicolo, o meglio, per usare le sue parole, “le situazioni tragiche hanno inevitabilmente lati assurdi”.

Marius Hrdy 

Al cimitero Père-Lachaise il decadimento è tangibile. Una donna piange sulla tomba di Frédéric Chopin come se si trattasse dell’amato appena perduto. Topolino esplora una vecchia Ford nera e il giardino circostante, mentre tremolanti budini di gelatina si mostrano in tutto il loro splendore. Plaat tratta con giocosa disinvoltura i temi della morte e della provvisorietà, usando il colore come elemento di connessione. 

Marius Hrdy

Collage sperimentale di impressioni e stati d’animo, senza parole. Frammenti sgranati di paesaggi, fiocchi di neve che turbinano nel vento. Nebbia e foschia, ombre di persone nella città e accanto all’acqua… Sagome che sbiadiscono e si trasformano in pura luce e ombra finché non si scorgono le macchioline e i graffi sulla pellicola. A volte, per una frazione di secondo, un volto, una persona. Un film come un ricordo che ci sfugge.

Barbara Meter