Goryeojang è un termine usato per descrivere la mitica usanza di abbandonare i propri genitori sulle montagne quando invecchiano. Il film del 1963 di Kim Ki-young così intitolato è ambientato in un villaggio in preda a una carestia causata da una grave siccità, e osserva tutta una serie di personaggi e la loro lotta per la sopravvivenza. Lungo tutto il film Kim sonda i limiti di quello che è considerato accettabile dalla società quando i suoi membri sono sul punto di morire di fame. Laddove l’etica e la razionalità iniziano a incrinarsi, la gente si dedica a pratiche sciamaniche e soprannaturali.
Il personaggio centrale del film è Gu-ryeong (il Kim Jin-kyu di Hanyeo), rimasto invalido da bambino in seguito a un incidente, che subisce continui insulti e forme di ostracismo. Il pubblico di oggi assiste a queste situazioni con un senso di disagio, ma Kim non si sottrae davanti al lato grottesco e brutale della natura umana decidendo invece di accoglierlo col suo caratteristico umorismo nero. Malgrado il respiro epico, gran parte delle scene fu girata in teatro di posa, catturando l’atmosfera claustrofobica della vita del villaggio con le sue regole e le sue usanze. Sebbene Goryeojang ci appaia come una finestra su un passato lontano, il film funziona anche come allegoria del caos sociale. Nelle interviste Kim sottolineò che la riorganizzazione della società cui assistiamo nel finale è un riferimento indiretto alla Rivoluzione d’aprile del 1960.
Per celebrare il centenario della nascita di Kim Ki-young, il Korean Film Archive ha restaurato il film per presentarlo in anteprima mondiale al Cinema Ritrovato. Purtroppo, di due rulli – il terzo e il sesto – è rimasto soltanto il sonoro. È stata perciò usata la sceneggiatura originale per fornire una descrizione delle scene mancanti. Malgrado tale incompletezza, Goryeojang si colloca accanto a Hanyeo come perfetto esempio del cinema audace e singolare di Kim Ki-young, guidato da un desiderio quasi chirurgico di scavare sotto la pelle dell’umanità per mettere a nudo la verità sottostante.

Cho Hyun Jin