Gio
30/06
Cinema Jolly > 16:00
DEUS E O DIABO NA TERRA DO SOL
Lino Mereiles (Metrópoles)
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Sottotitoli
Versione originale con sottotitoli
Modalità di ingresso
DEUS E O DIABO NA TERRA DO SOL
Scheda Film
Profondamente radicato nel Brasile contadino, questo secondo film di Glauber Rocha è una lucida constatazione di sconfitta, in cui realtà storica e finzione cinematografica si fondono grazie a un linguaggio straordinariamente innovativo. Dimensione storica: di fronte ai problemi della terra, della ‘fame di terra’ e della miseria dei contadini oppressi dai grandi proprietari, egli propone due atteggiamenti di rivolta che non esistevano sicuramente nel Brasile della fine degli anni Trenta. Primo atteggiamento: l’esaltazione mistica. È quella di Sebastiano, quasi un profeta mistico che esorta i poveri a unirsi, a fuggire i ricchi, ad andare oltre la carne e l’apparenza, nell’attesa di un ipotetico miracolo sulla terra e della gioia assoluta nell’eternità. […] Secondo atteggiamento: la violenza gratuita. Assetato di giustizia, il bandito della prateria Corisco uccide, ruba violenta, saccheggia, incendia per rabbia e sfida, per vendicare la miseria dei poveri. Alla dimensione storica e critica Rocha ne sovrappone una immaginaria con le figure di Manuel e Rosa. L’ultimo piano di questa “favola rivoluzionaria molto fedele ad una tradizione di letteratura popolare brasiliana” esprime pienamente la visione del mondo di Glauber Rocha: liberati dal profeta e dal bandito, Manuele e Rosa corrono insieme verso il mare, mentre il narratore cieco canta “La terra non è né di Dio né del Diavolo, ma dell’uomo”. […] L’estetica di quest’opera chiama insieme il tragico shakespeariano e quello del teatro giapponese, la poesia e il carattere epico delle canzoni di gesta francesi. Ma la scrittura di Glauber Rocha è decisamente moderna, in cui il racconto gioca un ruolo fondamentale suggerendo un tragico dell’orribile, da cui nasce appunto la rimessa in questione della rivolta anarchica e la denuncia del mito popolare. Racconto a ritmo sincopato, spesso frammentario, in un’alternanza di lunghi piani fissi e poi improvvisa rapidità, anche all’interno dei piani d’insieme. I momenti del racconto scanditi dal recitativo del narratore cieco alla chitarra rievocano il coro delle tragedie greche. In un’osmosi costante tra teatro e cinema, realismo e simbolismo, solennità e violenza, Glauber Rocha ha composto un poema cinematografico libero, barbaro e affascinante, assolutamente unico.
Michel Estève, “Cineforum”, n. 87, 1969
Cast and Credits
Scen.: Glauber Rocha. F.: Waldemar Lima. M.: Rafael Justo Valverde. Scgf.: Paulo Gil Soares. Int.: Geraldo Del Rey (Manuel), Yoná Magalhães (Rosa), Othon Bastos (Corisco), Sonia dos Humildes (Dadá), Lídio Silva (Sebastião), Maurício do Valle (Antônio das Mortes), Marron (Júlio il cieco), João Gama (prete), Milton Roda (Morais), Antonio Pinto (colonnello), gli abitanti del villaggio di Monte Santo. Prod.: Luiz Augusto Mendes Produções Cinematográficas. DCP. Bn.
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