In occasione dell’apertura del Caffè Pathé accanto alla sala del Modernissimo, la Fondation Jérôme Seydoux-Pathé ha analizzato le mille sfaccettature dell’emblematico scenario tanto amato dai film d’anteguerra. Che sia il luogo in cui si perde l’anima o si trova l’amore, il caffè è il palcoscenico privilegiato degli incontri più disparati: studenti e malfattori, borghesi e seduttori. Questa selezione di cinque cortometraggi di finzione realizzati prima della Grande guerra e provenienti dalle collezioni della Fondation presenta film in vari stati di conservazione ma tutti accomunati da una scena ambientata in un caffè, in una bettola o in un bar. Girati ora in scenari naturali, ora in set dipinti, questi film ci presentano gli esordi alcolici di Max Linder al cinema (Première sortie d’un collégien, 1905), una folle corsa di ladri inseguiti da una muta di cani in un film a colori di Lucien Nonguet (Les Chiens policiers, 1907), numeri improvvisati di cake-walk – danza nata alla metà dell’Ottocento nelle piantagioni del sud degli Stati Uniti e introdotta in Francia nel 1902 – (Le Cake-walk forcé, 1907), una danza apache interpretata da Polaire e Gaston Silvestre (La Tournée des grands ducs, 1910) e un episodio comico delle avventure di Jobard, personaggio interpretato da Lucien Cazalis davanti alla macchina da presa di Émile Cohl (Jobard est demandé en mariage, 1911). Il caffè è davvero uno sport nazionale in Francia? A testimoniarlo, in chiusura, La Course des garçons de café, gara sportiva e di abilità creata alla fine degli anni Venti e filmata in un cinegiornale del 1949 conservato nelle collezioni Pathé. I film sono provenienti dalle collezioni della Fondation Jérôme Seydoux-Pathé e di Pathé Films. E sono stati digitalizzati da Gaumont Pathé Archives.

Photo © Fondation Jérôme Seydoux-Pathé