Melanie vs Lydia
Nel film, al centro della scena, troviamo le figure femminili di Melanie e Lydia.
La prima, interpretata da una Tippi Hedren al suo esordio cinematografico, si presenta fin da subito come una donna sicura di sé, a tratti viziata, abituata a prendersi ciò che desidera. Ciò vale anche per Mitch, l’affascinante avvocato conosciuto nel negozio di animali per il quale, senza indugiare, Melanie si mette in viaggio verso Bodega Bay.
Tutto di lei parla chiaro, dagli abiti che indossa al modo disinvolto in cui guida la Spider: Melanie può permettersi di violare il decoro femminile tipico dell’epoca, può utilizzare tutti i mezzi che occorrono per raggiungere il suo scopo.
È l’entrata in scena di Lydia, madre di Mitch, a far precipitare la situazione.
Come fa notare Roy Menarini:
“Man mano che l’angoscia di essere abbandonata dal figlio maschio di casa cresce, gli attacchi dei volatili aumentano di intensità. È una rabbia repressa, una potenza di distruzione femminea.”
Spesso infatti nel cinema di Hitchcock, il tema dell’orrore e della paura si connette con la figura materna: è il caso per esempio di Psycho (1960), altro grande capolavoro del maestro del brivido.
Lydia (Jessica Tandy) è una donna possessiva e manipolatrice, preoccupata di veder usurpato il proprio ruolo di madre, di perdere il controllo che è abituata ad esercitare nei confronti del figlio Mitch.
Le due donne hanno tratti molto simili: stesso portamento, stessa acconciatura, ogni dettaglio è frutto di un lavoro maniacale di documentazione e invenzione, compresa la somiglianza tra le due che fa della madre e dell’amante di Mitchell una sorta di figura a due facce.