Universal Pictures: gli anni di Laemmle Junior

Fondata nel 1912 dall’immigrato di origini bavaresi Carl Laemmle, la Universal Pictures è ancora oggi un caposaldo dell’industria americana dello spettacolo. Questa rassegna si concentra su un periodo specifico della ricchissima storia degli studios: il periodo compreso tra il 1928 e il 1936, che include gli anni della gestione del figlio del fondatore, Carl Laemmle, Jr., divenuto capo della produzione il giorno del suo ventunesimo compleanno. Chiamato con condiscendenza ‘Junior’ e bersaglio di infiniti scherzi e battute nell’ambiente di Hollywood (“the son also rises”), il giovane Laemmle era in realtà un produttore sofisticato, ambizioso e intraprendente che dirottò la Universal dalla lunga e onorata produzione di western, serial e comiche per puntare su una serie di progetti costosi e coraggiosamente ‘prestigiosi’, come l’epico e antimilitarista All’Ovest niente di nuovo. Junior rimase fedele a queste scelte ambiziose per sette anni ma perse infine la scommessa quando nel 1936 Show Boat sforò il budget e gli studios finirono nelle mani dei creditori, chiudendo la gestione Laemmle.
Per quanto breve, quel periodo fruttò uno straordinario numero di film importanti, compresi celebri horror ancora oggi oggetto di culto come Dracula, Frankenstein e La mummia. Questa rassegna si incentra però su opere meno conosciute, sui drammi sociali, i melodrammi domestici, i gangster e le commedie sofisticate (e meno sofisticate) che composero la stragrande maggioranza della produzione degli studios. Erano film spesso contraddistinti da un deciso gusto europeo, dato che la Universal doveva una parte sostanziale dei suoi incassi alle esportazioni in Europa: tra i tanti emigrati che trovarono lavoro alla Universal vi furono James Whale, Paul Leni, Paul Fejos, Karl Freund, Ivan Mozžuchin, Conrad Veidt, Edgar G. Ulmer nonché i tantissimi tecnici, autori e amministratori (come il formidabile Paul Kohner, che aveva iniziato lavorando nel dipartimento pubblicitario per poi diventare uno dei produttori più creativi della compagnia).
Junior Laemmle scomparve nel 1979, quarantatré anni dopo che la sua famiglia ebbe perso il controllo della Universal. Non lavorò più nel cinema, e alla sua morte il “New York Times” non ritenne nemmeno di dover pubblicare un necrologio. Il modo migliore per ricordarlo è forse il rinnovato impegno a conservare e restaurare il patrimonio della compagnia fondata dalla sua famiglia: iniziativa intrapresa dalla NBCUniversal, che ne ha raccolto l’eredità. I miei più sinceri ringraziamenti a Michael Daruty, Janice Simpson, Paul Ginsburg, Mike Feinberg e agli altri archivisti della Universal per aver saputo riportare alla luce queste meraviglie.

Dave Kehr

 

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