CINEMALIBERO

Gli undici film restaurati in programma si articolano lungo un arco temporale che va dai primi anni Sessanta alla metà degli anni Ottanta all’interno di una topografia cinematografica che fa della marginalità il suo centro di indagine. Quest’anno sono le voci meno note della fondamentale stagione del cinema di liberazione latinoamericano, quelle silenziate dal regime iraniano, dalle repressioni del mondo arabo e dalla violenza coloniale. Tra le riscoperte di quest’anno: Gehenu Lamai della poetessa del cinema singalese Sumitra Peries; due opere della Nouvelle Vague iraniana, Postchi e Safar, dei maestri Dariush Mehrjui e Bahram Beyzaï; La paga (film d’esordio ritenuto perduto) di Ciro Durán figura chiave del cinema colombiano; São Paulo, Sociedade Anônima di Luiz Sergio Person e Uirá, Um Índio Em Busca De Deus di Gustavo Dahl, due tessere della complessa storia del Brasile tra colonialismo e industrializzazione. E ancora la versione originale e inedita di Ghazl el-Banat, di Jocelyne Saab e due opere tunisine fondamentali: l’incendiario Riḥ Es-Sed del maestro tunisino Nouri Bouzid e Al Ôrs del collettivo Nouveau Théâtre. Infine un nuovo restauro del dittico guineano Mortu Nega di Flora Gomes, e O Regresso de Amílcar Cabral di Sana Na N’Hada.

A cura di Cecilia Cenciarelli

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