Questa brillante commedia drammatica è il più famoso film di Naruse degli anni Trenta e una delle pochissime pellicole giapponesi d’anteguerra distribuite all’estero; fu proiettato a New York nel 1937 con il titolo Kimiko, ricevendo recensioni tiepide. In Giappone fu invece osannato dalla critica: Matsuo Kishi su “Kinema Junpo” lo definì “uno dei massimi risultati non solo della P.C.L., ma anche del cinema giapponese nel suo complesso”. Si aggiudicò il primo posto nella classifica dei dieci migliori film dell’anno redatta dai critici della rivista.

Il film è tratto dal primo episodio di Futarizuma (Due mogli), uno shinpa (melodramma teatrale d’ambientazione contemporanea) in tre parti di Minoru Nakano (1901-73). Narra con tono agrodolce i tentativi compiuti da una giovane impiegata per ricongiungere la madre sola con il padre che ha abbandonato la famiglia per vivere in campagna con un’altra donna. Il contrasto tra Tokyo e la prefettura rurale di Nagano, e tra gli stili di vita delle diverse generazioni, è reso in modo vivido. Scrivendo un paio d’anni dopo l’uscita del film, Kyoichi Otsuka elogiò “una bellezza formale raggiunta attraverso l’armoniosa sintesi di suono e immagine” e osservò come il film apportasse un tocco di freschezza alle convenzioni dello shinpa “toccando la vera natura del cuore umano”. Era, concludeva, “un trionfo per Mikio Naruse e un trionfo per il cinema sonoro”. Con il suo temperamento allegro e vivace, Sachiko Chiba (1911-93), che interpreta la protagonista Kimiko, fu la prima grande star della P.C.L. Dopo essersi fatta notare con il suo debutto in Sakebu Ajia (L’appello dell’Asia, 1933) di Tomu Uchida, per il quale la P.C.L. aveva registrato il sonoro, era stata reclutata dalla compagnia e aveva interpretato il primo film della P.C.L. (nonché primo musical giapponese), Ongaku kigeki: Horoyoi jinsei (Vita ebbra, 1933) di Kimura Sotoji. Recitò in diversi altri film di Naruse, come Uwasa no musume sempre del 1935. Nel 1937 sposò il regista, ma i due divorziarono tre anni dopo.

 Alexander Jacoby e Johan Nordström