Il ritratto comico e asciutto di Harry Plotnick, un gangster ebreo paranoico appena uscito dal carcere che tenta disperatamente di mettersi al passo con i tempi, è stato riscoperto almeno due volte dalla sua uscita abortita, ogni volta riscuotendo un successo ancora maggiore. E ogni volta The Plot Against Harry viene riconosciuto come ancora più rilevante e in anticipo sui tempi. In effetti, guardare questo film e Uncut Gems dei fratelli Safdie uno dopo l’altro è un’esperienza quasi inquietante, tanto il film di Roemer prefigura il ritmo tesissimo, lo zeitgeist e l’energia che caratterizzano l’ode dei Safdie a una Manhattan ebraica in declino. The Plot Against Harry è inoltre animato da un gusto documentaristico che cattura sia il ribollente melting pot newyorkese, sia immagini memorabili di un mondo ormai perduto, come le lunghe scene ambientate in una ditta di ristorazione ebraica e su un campo di golf adiacente all’autostrada, che sono tra le più sorprendenti del film per impatto visivo e ricchezza di dettagli.
Ad ancorare la fedeltà di Roemer al luogo e all’epoca che si è prefissato di descrivere è la sua decisione di usare un cast composto per lo più da attori non professionisti, come la psicanalista Maxine Woods nel ruolo della disillusa ex moglie di Harry. La ricchezza di dettagli del film è dovuta alle estese ricerche di Roemer, compreso l’anno trascorso a lavorare per una ditta di ristorazione a Long Island e a intervistare modelle di biancheria intima.
Se The Plot Against Harry risponde al desiderio del regista di esplorare le proprie radici e l’ideale di famiglia ebraico – in particolare il capofamiglia, la cui tormentata figura abita tutti i suoi lungometraggi – il film si giova anche del profondo interesse di Roemer per le specificità socio-culturali dell’umorismo, tema che ha affrontato nell’affascinante libro Shocked But Connected: Notes on Laughter (2012). Audace conferma della celebre frase di Jerry Lewis, “la commedia è un uomo nei guai”, The Plot Against Harry attinge a una profonda vena di pathos comico sfruttata in precedenza da Chaplin, Keaton, May e Lewis.

Haden Guest