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28/06

Cinema Arlecchino > 14:00

THE MAN WHO KNEW TOO MUCH/Man from the South

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Proiezione

Martedì 28/06/2022
14:00

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THE MAN WHO KNEW TOO MUCH

Scheda Film

“Non parlo abbastanza bene l’inglese, non saprei che dire”, dice Peter Lorre nella sua seconda battuta di dialogo nella prima versione di The Man Who Knew Too Much di Hitchcock. È un momento di ironia autoreferenziale, trattandosi del primo film in inglese dell’attore rifugiatosi a Londra. Lorre, che non sapeva una parola d’inglese, dovette memorizzare le sue battute basandosi sulla trascrizione fonetica. Il grande attore sapeva troppo, ma non era ancora in grado di esprimerlo in inglese. Una sigaretta che gli pende dalle labbra come un leccalecca, la profonda cicatrice che gli solca la fronte e una frangetta di capelli unti e striati di bianco, Lorre sembra un arcinemico da fumetto ma è allo stesso tempo perverso e vulnerabile (riferisce tutto alla sua infermiera, classica ‘figura materna’ alla Hitchcock).
Archetipo dei film hitchcockiani di fuga e inseguimento, The Man Who Knew Too Much ruota attorno al rapimento della figlia di una coppia inglese. Mentre marito e moglie tentano di salvare la ragazza da una banda di spie, lo spettatore è catapultato in una girandola di scene bizzarre e divertenti ambientate in Svizzera, a Wapping nell’East London e infine all’interno della Royal Albert Hall, il tutto ricreato negli studios londinesi di Shepherd’s Bush. Per quanto le situazioni siano irrazionali, la trama scorre irresistibile; ogni scena sembra possedere un senso che evapora prima di poter essere colto, mentre il film balza all’assurda situazione successiva. Hitch prova un piacere perverso nel disattendere ogni continuità di senso.
Il regista rifece il film negli Stati Uniti nel 1956, ma nemmeno quella versione perfezionata riuscì a eguagliare la leggendaria scena del concerto alla Royal Albert Hall, dove il colpo d’arma da fuoco dell’assassino è sincronizzato con i colpi dei piatti. Con il suo sguardo incisivo, la minacciosa presenza del coro e l’intensa soggettività delle inquadrature in cui le lacrime offuscano la visione di Edna Best, questo è uno dei migliori pezzi di bravura di Hitchcock. Come negli altri suoi film per la Gaumont British Pictures, è tangibile il senso di ansia dovuto al clima politico europeo del tempo. Il numero di esuli tedeschi sul set – oltre a Lorre c’erano il direttore della fotografia Curt Courant e lo scenografo Alfred Junge – attesta la consapevolezza della crescente inquietudine mondiale.

Ehsan Khoshbakht

Cast and Credits

Sog.: Charles Bennett, D.B. Wyndham-Lewis. Scen.: Edwin Greenwood, A.R. Rawlinson, Emlyn Williams. F.: Curt Courant. M.: H.St.C. Stewart. Scgf.: Alfred Junge, Peter Proud. Mus.: Arthur Benjamin. Int.: Leslie Banks (Bob Lawrence), Edna Best (Jill Lawrence), Nova Pilbeam (Betty Lawrence), Peter Lorre (Abbott), Hugh Wakefield (Clive), Pierre Fresnay (Louis Bernard), George Curzon (Gibson), Frank Vosper (Ramon), Cicely Oates (l’infermiera Agnes), D.A. Clarke-Smith (Binstead). Prod.: Michael Balcon, Ivor Montagu per Gaumont British Pictures – 35mm. D.: 75’. Bn.

ALFRED HITCHCOCK PRESENTS: MAN FROM THE SOUTH

Scheda Film

La serie televisiva Alfred Hitchcock Presents offriva situazioni sinistre estese a mezz’ora di suspense e ironico spavento. Qui Peter Lorre interpreta un malaticcio ospite di un hotel di Las Vegas che invita un perfetto sconosciuto (Steve McQueen, che qui appare al fianco della moglie Neile Adams) a partecipare a una curiosa scommessa: se McQueen riuscirà ad accendere il suo accendino dieci volte di fila vincerà una decappottabile. Se perde gli verrà mozzato un dito. (Nell’epilogo Hitchcock usa la situazione per suggerire il modo in cui la Venere di Milo perse le braccia.)
Il contrasto tra un Lorre invecchiato male e Steve McQueen – che avrebbe affinato il ruolo interpretando un abilissimo giocatore d’azzardo in Cincinnati Kid – appare volutamente ridicolo. Se McQueen era nuovo a questo mondo, Lorre e il regista Norman Lloyd avevano lunghi trascorsi con l’universo hitchcockiano: come attore Lloyd interpretò il suo primo ruolo accreditato in Sabotatori (1942) e poi diresse e produsse molti episodi della serie; Lorre, che con Hitchcock aveva girato il suo primo film in lingua inglese, era già apparso in un episodio di Presents nel 1957. Ma siamo lontanissimi dal torvo Lorre di The Man Who Knew Too Much. Con la sua aria da rospo triste, l’aspetto quasi pietoso e l’incisività ormai smussata, tuttavia, è ancora quietamente minaccioso quel tanto che basta per fare di Man of the South un episodio di culto. L’adattamento di Quentin Tarantino dello stesso racconto (dell’autore gallese di origini norvegesi Roald Dahl), in un episodio di Four Rooms (1995), contiene una citazione di Peter Lorre.

 Ehsan Khoshbakht

Cast and Credits

Dal racconto omonimo (1948) di Roald Dahl. Scen.: William Fay. F.: Lionel Lindon. M.: Edward Williams. Scgf.: John J. Lloyd. Int.: Steve McQueen (lo scommettitore), Peter Lorre (Carlos), Neile Adams (la ragazza), Katherine Squire (moglie di Carlos), Tyler McVey (l’arbitro), Marc Cavell (il fattorino), Phil Gordon. Prod.: Joan Harrison per Shamley Productions – DCP. D.: 26’