Sab

02/07

Cinema Arlecchino > 14:15

DÉJÀ S’ENVOLE LA FLEUR MAIGRE

Paul Meyer
Introduce

la figlia del regista Claire Meyer

Info sulla
Proiezione

Sabato 02/07/2016
14:15

Sottotitoli

Versione originale con sottotitoli

Modalità di ingresso

Tariffe del Festival

DÉJÀ S’ENVOLE LA FLEUR MAIGRE

Scheda Film

Buñuel incontra Rossellini nel paesaggio del Borinage, annerito dalla polvere delle charbonnages, le miniere di carbone, e dei terrils, i cumuli di materiali di scarto delle miniere.
Miglior film mai realizzato sulla crudeltà dell’emigrazione, l’eterna bugia dell’‘integrazione sociale’, il dolore dello sradicamento e la vergogna dello sfruttamento, Déjà s’envole la fleur maigre fu girato da quello che sarebbe potuto diventare il migliore regista belga della sua generazione se il sistema gli avesse concesso di continuare a produrre film. Ma Paul Meyer commise l’errore di dire la verità. Aveva iniziato raccontando la tremenda storia di un’operaia costretta ad andare a letto con il padrone nei venti spietati minuti di Klinkaart (che nel cattolico Belgio fu ferocemente attaccato). Con Déjà s’envole la fleur maigre osò dire la verità sul patto del carbone tra Italia e Belgio, che prevedeva l’invio in Belgio di minatori italiani in cambio del combustibile necessario ad alimentare l’industrializzazione dell’Italia. Il film fu premiato in Italia (al festival di Porretta, padre anti-veneziano del Cinema Ritrovato) ed elogiato a Cannes sia dai “Cahiers du cinéma” che da “Positif” quale opera della grande promessa di un cinema belga altrimenti dormiente, ma Paul Meyer venne emarginato e sostanzialmente escluso dalla produzione cinematografica del suo paese. Questo restauro si propone di rendergli giustizia.
Scolpito con il nero della polvere di carbone e il grigio opprimente del cielo belga, Déjà s’envole la fleur maigre usa i corpi, gli accenti e i volti di attori non professionisti per rappresentare le vite (vere e reali come a volte sanno esserlo solo le vite inventate) di un gruppo di ragazzini, figli e figlie di immigrati italiani. Oggi, quando riscopriamo i volti dei ragazzini filmati da Paul Meyer, non possiamo fare a meno di ricordare che non molto tempo fa i rifugiati e i migranti eravamo noi.
Benché negli anni il film abbia assunto una statura mitica, di esso si è conservata solo una copia 35mm. Il restauro (che rientra nel progetto di restauro dell’intera opera di Paul Meyer) si è basato sul negativo camera originale, estremamente rovinato dalle tipiche vicissitudini delle produzioni a bassissimo budget.

Nicola Mazzanti

Cast and Credits

Scen.: Paul Meyer. F.: Freddy Rents. M.: Paul Meyer, Rose Tuytschaver, Roland de Salency. Mus.: Arsène Souffriau. Int.: Domenico Mescolini (Domenico), Valentino Gentili (Valentino), Luigi Favotto (Luigi), Attilio Sanna (Attilio), Dolorès Oscari (Dolorès), Giuseppe Cerqua (Giuseppe), Louis Vander Spieghel. Prod.: Paul Meyer, Maurice Taszman per Les Films de l’Eglantine. DCP. Bn.