Lun

23/06

Cinema Lumière - Sala Officinema/Mastroianni > 11:15

Cento anni fa – LE VOYAGE IMAGINAIRE

René Clair
Introduce

Hervé Pichard (La Cinémathèque française)

Accompagnamento al piano e strumentazione elettronica live di  Laura NaukkarinenMatti Bye

Info sulla
Proiezione

Lunedì 23/06/2025
11:15

Sottotitoli

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LE VOYAGE IMAGINAIRE

Scheda Film

Quando guardo un film la prima cosa che faccio è collocarlo nella sto­ria del cinema. Le Voyage imaginaire si situa a trent’anni dalle origini e a cent’anni dal presente. È questa la pri­ma cosa che mi viene in mente.

Tutti gli attori sono morti. Osservia­mo fantasmi che si muovono nell’in­quadratura, per lo più dimenticati. Sicuramente il mio senso del macabro mi spinge a un’interpretazione perso­nale del film, ma è esattamente questo il punto dell’operazione. Questa sensa­zione accentua inoltre la dimensione del sogno, che è il soggetto della storia.

Gli attori attraversano l’inquadratu­ra lateralmente (come succedeva nella maggior parte dei primi film) ma an­che in profondità, muovendosi verso la macchina da presa (tecnica che sa­rebbe arrivata più tardi).

Ma la cosa più importante, e più toccante, è l’espressione degli attori e in particolare di Jean Börlin (quan­do balla). Dai loro volti e dalle loro espressioni si capisce che stanno pren­dendo parte a una nuova avventura, magica ed emozionante. L’accuratez­za della recitazione passa in secondo piano rispetto al senso di stupore. È la mia interpretazione, ma è ciò che sento quando scopro questo viaggio. Il compito degli attori è raccontare la storia, non fingere di essere i personag­gi che stanno interpretando. Del resto, non stanno recitando, sono semplice­mente lì.

Ho la sensazione di vedere bambi­ni che usano le cineprese dei genitori in loro assenza, e questo mi riempie di gioia. All’improvviso ci ritroviamo all’aperto, in scenari complessi con scale, architetture e luce naturale, e ab­biamo compiuto un balzo di vent’anni nel linguaggio cinematografico.

Siamo immersi nel reale.

Il realismo accentua il passaggio del tempo: è molto vicino a ciò che vivia­mo, e la distanza temporale si avverte con forza ancora maggiore.

La narrazione è geometrica, mo­derna, ingegnosa, e lascia presagire il regista virtuoso e innovatore che René Clair sarebbe diventato.

Jean, con i suoi sentimenti per la segretaria simboleggiati dal mazzolino di fiori che passa di mano in mano, ha lo sguardo triste. Si percepisce la sua amarezza, ma è un’amarezza compo­sta, non plateale. Sarebbe interessante poter chiedere agli spettatori dell’epo­ca come vivevano questa storia. Ma non sono più qui per raccontarcelo.

Michel Gondry

Cast and Credits

Scen., M.: René Clair. F.: Amédée Morrin, Jimmy Berliet. Scgf.: Robert Gys. Ass. regia: Georges Lacombe, Claude Autant-Lara. Int.: Jean Börlin (Jean), Dolly Davis (Lucie), Albert Préjean (Albert), Jim Gérald (Auguste), Paul Ollivier (il direttore della banca), Maurice Schutz (il chiromante), Marguerite Madys (la fata buona Urgel), Yvonne Legeay (la fata cattiva Sylvaine). Prod.: Edmond Ratisbonne e Rolf de Maré per Les Films Georges Loureau DCP. D.: 75’. Bn

PARIS, À L’EXPOSITION DES ARTS DÉCORATIFS. M. PAUL LÉON DIRECTEUR DES BEAUX-ARTS INAUGURE LE PAVILLON DES PARFUMS FONTANIS

Anno: 1925
Paese: Francia
Durata: 2'
Versione del film

Didascalie francesi

Audio
Muto
Edizione
2025

OPUS II, III & IV

Anno: 1924-1925
Paese: Germania
Durata: 10'
Versione del film

Didascalie olandesi e tedesche

Audio
Muto
Edizione
2025

SYMPHONIE DIAGONALE

Regia: Viking Eggeling
Anno: 1924-1925
Paese: Germania
Durata: 7'
Audio
Muto
Edizione
2025