Il maestro del brivido e l’elettronica
Gli uccelli è senza dubbio il film più ardito in fatto di sperimentazioni tecniche e innovazioni messe in campo durante la realizzazione, tanto che per Hitchcock stesso fu un’esperienza limite anche sul piano emotivo, come egli stesso confessò a Truffaut durante i loro famosi colloqui.
Più volte, nel corso della lavorazione, il regista si è lasciato guidare dall’improvvisazione o ha voluto cogliere stimoli nati direttamente sul set, stupendo gli stessi suoi collaboratori abituati ad un modus operandi rigoroso, in cui nulla è mai lasciato al caso. Questa nuova tendenza allo sperimentalismo trovò il suo apice nella ideazione della straordinaria colonna sonora del film.
[…] Il film doveva avere in origine una colonna sonora ‘normale’, con vere strida di uccelli.
Durante le riprese, la sua assistente Peggy Robertson ricevette una lettera da Remi Gassman. Questo compositore tedesco di musica elettronica scrisse a Hitchcock su consiglio di Saul Bass. Gassman spiegò che, grazie a una tecnologia sviluppata in Germania, i suoni – “rumori quotidiani con musicalità ed effetti esoterici” – potevano ora essere creati con mezzi elettronici, e portare una nuova dimensione nel cinema. Robertson rispose a nome di Hitchcock che nonostante fosse occupato, era interessato.
Mentre le riprese proseguivano, il regista mandò in Germania il primo montaggio di una bobina con l’attacco a casa Brenner – unica sequenza in cui si sentono gli uccelli senza vederli – perché Gassman e i suoi colleghi potessero dare una dimostrazione della loro nuova tecnologia aggiungendo strida elettroniche. Dopo aver ascoltato il risultato, Hitchcock decise che la colonna sonora sarebbe stata composta da un mix di strida vere ed elettroniche, nonostante gli avvertimenti del responsabile del suono della Universal. Secondo quest’ultimo, il regista giocava con il fuoco affidandosi a una tecnologia non ancora sperimentata e, nel pieno della post-produzione, il carattere innovativo degli effetti speciali visivi aveva già provocato un abbondante ritardo.
Il perfezionamento di questa colonna sonora altrettanto innovativa, creata da Hitchcock e dal compositore Bernard Herrmann, fu effettuato a Berlino con la supervisione di Gassman e del suo collega compositore Oskar Scala”.
(Bill Krohn, Alfred Hitchcock al lavoro, Rizzoli 2000)