ZDRAVI LJUDI ZA RAZONODU

Karpo Godina

Scen.: Karpo Godina. F., M.: Karpo Godina. Mus.: Predrag Vranešević, Mladen Vranešević. Int.: Citizens of one village in the Autonomous Region of Vojvodina. Prod.: Neoplanta Film. 35mm. D.: 15’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

A Gratinirani mozak Pupilije Ferkeverk segue quello che è forse il film più famoso e famigerato di Godina. Zdravi ljudi za razonodu (Litania della gente felice, 1971) vale a Godina due premi al Festival del cortometraggio di Oberhausen in Germania, mentre in patria la censura, dopo aver tentato inutilmente di decifrare il sottotesto del film, alla fine decide di vietarlo sulla semplice base del fatto che nasconde ‘certi’ messaggi inappropriati. Zdravi ljudi za razonodu è letteralmente una poesia, un lungo inno alla meravigliosa varietà degli abitanti delle campagne della Vojvodina, la regione nordoccidentale della Serbia in cui vivono serbi, croati, ungheresi, slovacchi, romeni, macedoni, russi, tedeschi, rom e tanti altri (oltre venti gruppi etnici che si spartiscono pacificamente 21.000 chilometri quadrati di territorio). Documento etnografico, musical sperimentale o semplicemente rapida galleria di volti e di colori, Zdravi ljudi colpisce soprattutto per la sua inafferrabilità.

Jurij Meden

Da: Slovenska Kinoteka.
Restaurato nel 2016 in 3K da Slovenska Kinoteka in collaborazione con Österreichisches Filmmuseum a partire dal negativo camera originale 35mm e dal negativo colonna sonora ottica conservati presso Jugoslovenska Kinoteka. Altri materiali sono stati forniti dagli archivi del Internationale Kurzfilmtage Oberhausen. Restauro dell’immagine a cura di Österreichisches Filmmuseum. Restauro del suono a cura del laboratorio L’Immagine Ritrovata