ZASEDA

Živojin Pavlović

Sog.: dai racconti Legende e Po treći put di Antonije Isaković. Scen.: Živojin Pavlović. F.: Milorad Jakšić Fanđo. M.: Olga Skrigin. Scgf.: Dragoljub Ivkov. Int.: Milena Dravić (Milica), Ivica Vidović (Ive), Severin Bijelić (Zeka), Slobodan Aligrudić (Jotić), Pavle Vujisić (anziano del villaggio), Dragomir Felba (Topolovački), Marija Milutinović (Slavka), Mirjana Blašković (Milanka). Prod.: Aleksandar Radulović per FRZ – Filmska Radna Zajednica. 35mm. D.: 73’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Se ci si chiede quale autore jugoslavo riunisca più criticamente poesia e politica, dramma umano ed estetica radicale, la risposta è Živojin Pavlović. I film di Pavlović sono il punto d’incontro di tutte le caratteristiche salienti del cinema jugoslavo: coscienza politica, profondità esistenziale, interesse per le sofferenze degli emarginati e dei diseredati, uso eclettico e poetico del linguaggio cinematografico. Pavlović restituisce al cinema politico la sua compassione e al cinema poetico la sua coscienza politica. Come disse Makavejev, fu per il lavoro di Pavlović che il Nuovo cinema jugoslavo fu battezzato “Onda nera”. I suoi film ci svelano infatti l’amarezza del male, nella sua duplice accezione quotidiana ed esistenziale, ma soprattutto portano il dono della speranza e dimostrano l’assoluta necessità di preservare il bene malgrado tutte le avversità. Zaseda è il quinto film di Pavlović da solista (il settimo se contiamo i film a episodi cui partecipò) e narra la storia del giovane Ive (Ivica Vidović) che, affascinato dagli ideali comunisti, vuole fare la sua parte nella ricostruzione sociale del secondo dopoguerra. Il film si svolge in una piccola città e mostra i rapporti di Ive con la giovane Milica (Milena Dravić) mentre è in atto una ricostruzione su vasta scala operata da un flusso costante di nuovi arrivati, militari e civili. I confini tra giusto e sbagliato si fanno labili, e il film ci mostra il dramma di Ive che culminerà in un’esposizione estremamente esplicita della verità. “E questa la chiamate rivoluzione?” sono le ultime parole del film. Rappresentano non solo una dichiarazione chiara e ferma contro l’ingiustizia, ma un grido esistenziale per il recupero di un’umanità perduta. Ispirato a due racconti di Antonije Isaković, e insignito all’unanimità del premio CIDALC al Festival di Venezia nel 1969, Zaseda è una splendida opera di puro cinema. È un film che si impegna ad affermare e a gridare: “Dite la verità!”, un film che scuote – come una sorta di imboscata visiva – e costringe a riflettere, con l’ultimo residuo di quiete che rimane nell’anima.

Mina Radović

Copia proveniente da

per concessione di Centar Film