YOUNG DESIRE

Lewis B. Collins

Sog.: dalla pièce Carnival di William R. Doyle. Scen.: Winifred Reeve, Matt Taylor. F.: Roy Overbaugh. M.: Charles Craft. Mus.: Sam Perry. Int.: Mary Nolan (Helen Herbert), William Janney (Bobby Spencer), Ralf Harolde (Blackie), Mae Busch (May Roberts), George Irving (signor Spencer), Claire McDowell (signora Spencer). Prod.: Carl Laemmle Jr. per Universal Pictures Corp. 35mm. D.: 68’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Altra bionda maledetta di Hollywood, celebre per la bellezza ammaliante, Mary Nolan conobbe la fama come Ziegfeld Girl con il nome di Imogen ‘Bubbles’ Wilson. Ma quando l’uomo sposato di cui era l’amante, il comico delle Ziegfeld Follies Frank Tinney, la picchiò con tanta violenza da spedirla all’ospedale, lo scandalo la costrinse a lasciare il paese. Si dice che il giocatore d’azzardo Arnold Rothstein le pagò il viaggio in Germania, dove apparve in diciassette film con il nome di Imogene Robertson. Tornata negli Stati Uniti come Mary Nolan, trovò lavoro alla Universal e poi passò alla MGM dove interpretò la figlia maltrattata di Lon Chaney in La serpe di Zanzibar di Tod Browning e intrecciò un’altra relazione violenta, stavolta con il famigerato faccendiere degli studios Eddie Mannix. Le percosse di Mannix le regalarono sei mesi all’ospedale e l’inizio della dipendenza da morfina che avrebbe segnato il declino della sua carriera.
Nel 1930 Nolan fece ritorno con Browning alla Universal dove, ormai diventata una star, fu protagonista di Outside the Law e di una manciata di altri film, tra cui questo sordido melodramma in cui interpreta una ballerina da baraccone che sogna di cambiar vita e di sposare un bravo giovane (William Janney) proveniente da una facoltosa famiglia di provincia. Il regista Lewis B. Collins non ha il fiuto di Browning gli ambienti degradati, ma quello del luna park – una costante in tanti film dei primi anni della Depressione – è ben descritto, e Nolan mantiene un atteggiamento di straniato distacco e di rassegnazione dando l’impressione di scivolare in una storia – fatta di speranze ineluttabilmente deluse – che conosce bene.
Il sorprendente finale prefigura purtroppo il tragico destino di Nolan. Dopo un litigio con il regista Ernst Laemmle sul set di What Men Want, l’attrice fu licenziata dalla Universal. Iniziò così il suo triste declino tra film di serie B, cause legali, arresti per reati minori e ricoveri in ospedale. Nel 1948 una dose letale di Seconal pose fine alla sua vita. Aveva quarantacinque anni.

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