YI YI

Edward Yang

T. it.: Yi Yi – E uno… e due… T. int.: Yi Yi: A One and a Two… Scen.: Edward Yang. F.: Wei-Han Yang. M.: Po-Wen Chen. Scgf.: Kai-Li Peng. Mus.: Kai-Li Peng. Int.: Wu Nien-jen (NJ), Issei Ogata (Ota), Elaine Jin (Min-min), Kelly Lee (Ting-ting), Jonathan Chang (Yang-yang), Hsi-Sheng Chen (Ah-Di), Su-Yun Ko (Sherry), Shushen Hsiao (Xiao-yan). Prod.: Shin’ya Kawai per Atom Films, Nemuru Otoko Seisaku Iinkai, Omega Project, Pony Canyon. DCP. D.: 173’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Yi Yi è un’opera-mondo, come La cerimonia di Oshima, La recita di Angelopoulos o Citta dolente di Hou Hsiao-h-sien, uno di quei film di straordinaria ricchezza in cui si evoca la storia di una famiglia, e attraverso di essa, i contorni di una società. A colpire è innanzitutto la chiarezza della regia e della sceneggiatura, che intrecciano i fili della narrazione con un senso quasi musicale. Basato sulla ripetizione, il titolo riecheggia i nomi dei personaggi. C’è NJ, dirigente di un’azienda informatica, sua moglie Min-min, che si ritira in un tempio per compiere esercizi spirituali, la figlia Ting-ting, che vive i primi turbamenti amorosi con il figlio di una vicina, Yangyang, il figlio minore […]. Nella vita di NJ riappare anche un amore giovanile che l’uomo non vede da trent’anni […]. È il coma in cui cade la suocera di NJ all’inizio del film, durante il matrimonio del figlio, a fare da catalizzatore della crisi esistenziale attraversata più o meno da tutti i personaggi. Ma Edward Yang non scivola mai nel patetismo, né nella teorizzazione. Dispiega, con infinita leggerezza e senso dell’equilibrio, una serie di episodi in cui si rivelano mariti, mogli, figli, amici, con il loro carico di emozioni: paura della morte, angoscia, desiderio, tenerezza, malinconia ed euforia. […] Questo affresco insieme puntinista e astratto, con la sua moltitudine di figure nitidamente delineate e prigioniere della loro solitudine e l’atmosfera in fin dei conti enigmatica, fa pensare al grande dipinto di Seurat Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande- Jatte. […] Edward Yang vi unisce il rigore dell’ingegnere che è stato e del poeta che non ha mai smesso di essere, con un’attenzione particolare alle trasformazioni economiche del suo paese. C’è qualcosa di magico nel modo in cui fa muovere i corpi della sua finzione, e di sereno nella commistione di dramma e commedia che il regista ci offre come in uno specchio, luminosamente.

Michel Ciment, “Positif ”, n. 473-474, luglio-agosto 2000

Da: Pony Canyon. Restaurato in 4K nel 2025 da Pony Canyon presso il laboratorio IMAGICA Entertainment Media Services, a partire dal negativo acetato originale 35mm. Restauro sonoro effettuato da Tu Duu-Chih, a partire dal suono Hi8 conservato a Taiwan. Grading effettuato da Noboru Yamaguchi sotto la supervisione di Kaili Peng