WU JIAQI

Zhu Shilin, Bai Chen

Scen.: Lu Jue. F.: Cao Jinyun. M.: Wang Chaoyi. Scgf.: Bao Tianming. Mus.: Li Houxiang, Chun Zhi. Int.: Han Fei (Xiao Laba), Li Lihua (Ah Cui), Li Ciyu (Wang Dagu), Lan Qing (la madre), Liu Lian (Wang Dasao), Jiang Ming (il padre), Ren Yizhi (A Ying). Prod.: Longma yingpian gongsi. DCP. D.: 110’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dalla Shanghai del dopoguerra, dove si trovò professionalmente e politicamente sotto attacco, il regista Zhu Shilin si trasferì a Hong Kong – dove fu presto raggiunto dall’amico e collaboratore Fei Mu. La sua produzione nella nascente industria cinematografica in cinese mandarino di Hong Kong (soprattutto per compagnie di sinistra) spaziava dai drammi storici e dai fedeli adattamenti di opere letterarie alle commedie brillanti. Queste ultime riflettevano il suo storico entusiasmo per i film di Lubitsch. Ne è un tipico esempio Wu Jiaqi, che unisce la trasparenza del classico prebellico di Shanghai Malu Tianshi (Angeli della strada, Yuan Muzhi, 1937, a sua volta influenzato dai film di Borzage) ad abili e inventivi colpi di scena che devono chiaramente molto a Lubitsch. Bai Chen è accreditato come coregista, ma nessuno dubita che l’autore nel senso più completo del termine fosse Zhu.

Entrambi esuli dall’industria cinematografica continentale, Li Lihua e Han Fei interpretano rispettivamente un’operaia tenace e un ingenuo trombettista. Amici d’infanzia, da adulti si rivedono e decidono di sposarsi per poi dover affrontare ostacoli e imprevisti ogni volta che fissano la data. I riferimenti alla Hong Kong del 1951 sono pochissimi o quasi nulli (a Hong Kong si parla prevalentemente cantonese!), a riprova del fatto che il film è legato alla sensibilità di Shanghai. Infatti, mentre il nuovo governo continentale si apprestava a portare la produzione cinematografica sotto il completo controllo dello stato all’inizio degli anni Cinquanta, film come questo rappresentavano un diretto proseguimento delle tradizioni di Shanghai che la Cina stava soppiantando.

Tony Rayns

Wu Jiaqi, diretto da Zhu Shilin e Bai Chen, è ambientato a Hong Kong subito dopo la guerra. I protagonisti sono due giovani innamorati interpretati da Li Lihua e Han Fei. La ragazza si chiama Ah Cui e il suo fidanzato è soprannominato ‘Trombetta’ (Xiao Laba) perché suona la tromba: è una strizzata d’occhio al personaggio interpretato da Zhao Dan nel celebre Malu Tianshi. I due giovani proletari sono molto poveri, come i tanti che si erano rifugiati a Hong Kong, e il loro matrimonio viene costantemente rimandato a causa di contrattempi di natura materiale. Quando vide il film, Georges Sadoul disse che gli ricordava Il tetto (1956) di Vittorio De Sica. Ed è vero che il film ha un sapore neorealista, benché all’epoca i registi cinesi di Hong Kong e Shanghai conoscessero molto poco il cinema italiano. Wu Jiaqi è un’incantevole commedia dai toni lubitschiani, piena di buonumore e di allegria, anche se – come in un film di De Sica – l’ottimismo dei protagonisti è talvolta venato d’amarezza. È uno dei film migliori realizzati a Hong Kong da Zhu Shilin (1899-1967). Famoso come sceneggiatore e regista a Shanghai negli anni Trenta e nei primi anni Quaranta, nel 1946 Zhu Shilin andò a Hong Kong e lavorò prima alla Dazhonghua e poi alla Yonghua, dove girò Qing Gong Mishi (La storia segreta della corte dei Qing) nel 1948. In seguito passò alla Longma e alla Fenghuang, per la quale diresse alcune delle sue opere più importanti.

Marie Claire Kuo e Kuo Kwan Leung

 

Intervista a Marie Claire Kuo curatrice della rassegna

Copia proveniente da

Copia messa a disposizione da Wu Xingzai e depositata presso CNC – Centre national du cinéma et de l’image animée.