ULTIMO TANGO A PARIGI

Bernardo Bertolucci

Sog.: Bernardo Bertolucci. Scen.: Bernardo Bertolucci, Franco Arcalli. F.: Vittorio Storaro. M.: Franco Arcalli, Roberto Perpignani. Scgf.: Ferdinando Scarfiotti. Mus.: Gato Barbieri. Int.: Marlon Brando (Paul), Maria Schneider (Jeanne), Jean- Pierre Léaud (Tom), Massimo Girotti (Marcel), Maria Michi (madre di Rosa), Giovanna Galletti (prostituta), Catherine Allégret (Catherine), Catherine Breillat (Mouchette), Marie-Hélène Breillat (Monique), Veronica Lazare (Rosa). Prod.: Alberto Grimaldi per PEA, Productions Artistes Associés. 35mm. D.: 129’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Prima ancora che Il padrino fosse uscito, Brando ebbe la fortuna di interpretare un altro film di come-back, il cui successo, abbinato al successo del film di Coppola, lo ha reintrodotto d’autorità nel ristretto numero delle superstar. […] Il successo del film fu per buona parte un successo di scandalo: il riferimento a quell’uso del burro divenne proverbiale, e la United Artists, per lanciare la pellicola in America, ebbe due atout non indifferenti: quello critico, offertole da un eccezionale e inatteso elogio di Pauline Kael sul “New Yorker” (28 ottobre 1972), dopo la proiezione del film al New York Film Festival (tre mesi prima del ‘debutto’ a New York), che paragonò la proiezione alla prima del Sacre du printemps di Stravinskij; e quello appunto di scandalo, offertole dalla giustizia italiana col rinvio a giudizio degli autori del film con deliranti e sessuofobiche motivazioni degne di Pio XII. […] Interpreti avrebbero dovuto esserne Jean-Louis Trintignant, non disponibile per altri impegni, e per la parte femminile Dominique Sanda, non disponibile perché incinta.
L’aspetto intellettualistico del film sarebbe prevalso, mentre con Brando e Maria Schneider Paul e Jeanne hanno assunto uno spessore e un colore – una morbosità e una morbidezza – dai risultati più conturbanti: il primo per tutto ciò che la sua maschera si portava dietro di istintivo e confusamente sperimentato e ‘americano’, la seconda per una prepotenza fisica non cerebrale, immediata e più ‘moderna’ della Sanda, pure se egualmente ‘borghese parigina’. I due insieme per le loro differenze, di età e di culture e di immagini. […] Brando ha messo di sé, in questo film, senza le mediazioni cui in altri tempi era costretto, la ‘recitazione’ di un personaggio non troppo esterno alla propria esperienza e in cui calarsi con gli insegnamenti del metodo, al punto da poterlo rendere a tratti una esplicita confessione. […] Ed è indubitabile che il colpo d’ali del Tango sia molto più significativo che non quello, tutto esteriore, del Padrino. Ma è proprio dal confronto tra due interpretazioni così diverse (tutta mimetica la prima, di testa e di mestiere, e prevalentemente ‘vissuta’, da psicodramma, la seconda) che è possibile giudicare della bravura di un attore che è più che un attore, che è un’immagine collettiva.

Goffredo Fofi

 

La recensione su Cinefilia Ritrovata

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