TUCKER: THE MAN AND HIS DREAM
Scen.: Arnold Schulman, David Seidler. F.: Vittorio Storaro. M.: Priscilla Nedd. Scgf.: Dean Tavoularis, Alex Tavoularis. Mus.: Joe Jackson. Int.: Jeff Bridges (Preston Tucker), Joan Allen (Vera), Martin Landau (Abe Karatz), Frederic Forrest (Eddie), Mako (Jimmy Sakiyama), Dean Stockwell (Howard Hughes), Christian Slater (Junior), Nina Siemaszko (Marilyn Lee), Marshall Bell (Frank), Peter Donat (Kerner). Prod.: Lucasfilm Ltd., Zoetrope Studios. DCP. D.: 110’. Col.
Scheda Film
Tucker, uno di quei progetti cari a Francis Ford Coppola e caratterizzati da una lunga e travagliata gestazione, esplora le tematiche della nostalgia, del sogno imprenditoriale e della virilità anticonformista che definiscono buona parte della produzione del regista. Il film fu inizialmente concepito come un musical e, anche se il produttore George Lucas convinse Coppola a cambiare idea, questo dato contribuisce a spiegare la rilevanza della colonna sonora, la saturazione cromatica e gli esuberanti cambi di scena in questa interpretazione anni Ottanta del boom industriale postbellico.
Coppola ha fatto risalire il proprio interesse per la vicenda agli anni dell’infanzia, quando suo padre lo portò a vedere un prototipo di Tucker Torpedo in un salone dell’automobile. Carmine Coppola era uno dei tanti piccoli investitori che credettero nell’idea, persero i loro soldi e non ricevettero mai un’auto in cambio. Da adulto, Francis era attratto dalla storia della ‘grande impresa’ avviata – malgrado i pareri contrari degli addetti ai lavori – da un visionario dalla parlata sciolta, abile manipolatore dei media.
Se Coppola riconosceva in Preston Tucker un po’ di se stesso, un po’ di P.T. Barnum e un po’ di Charles Foster Kane, rivedere il film nel 2018 ci offre un nuovo punto d’osservazione storico. L’industria automobilistica americana e le città cui diede vita sono sensibilmente cambiate sia rispetto al boom postbellico, sia rispetto agli anni Ottanta segnati dalla concorrenza delle importazioni (futuro al quale il film, nostalgico, allude costantemente). E, considerando gli sconvolgimenti che oggi interessano il settore, non possiamo fare a meno di notare l’affinità tra il futurismo popolare di Preston Tucker e le sapienti manipolazioni del mercato attuate dalle odierne star del capitalismo alla Elon Musk.
Kaveh Askari