TRI ZGODBE
Ep. Slovo Andreja Vitužnika
Regia: Jane Kavčič. T. int.: The Departure of Andrej Vitužnik. Sog.: dal racconto Splavar (1950) di Anton Ingolič. Scen.: Jane Kavčič, Franc Severkar. F.: Ivan Marinček. M.: Darinka Peršin. Scgf.: Stane Kovič. Mus.: Bojan Adamič. Int.: Jože Mlakar (Petrun), Jože Zupan (Miha), Stane Sever (Andrej Vitužnik), Janez Vrhovec (Irga).
Ep. Na valovih Mure
Regia: Igor Pretnar. T. int.: The Floating Mill. Sog.: dal racconto omonimo (1931) di Miško Kranjec. Scen.: Igor Pretnar. F.: Rudi Vavpotič. M.: Boris Strohsack. Scgf.: Tone Mlakar. Mus.: Bojan Adamič. Int.: Bert Sotlar (Naci), Julija Staričeva (Kati), Lojze Potokar (Blaž), Nika Juvanova (Mariča).
Ep. Koplji pod brezo
Regia: France Kosmač. T. int.: Water on the Hill. Sog.: dal racconto Vodnjak (1940) di Prežihov Voranc. Scen., M.: France Kosmač. F.: France Cerar. Scgf.: Tone Mlakar. Mus.: Blaž Arnič. Int.: Mira Sardoc (Lenčka), Rudolf Kosmač (Miha), Mileva Zakrajšek, Tone Terpin, Marjan Kralj.
Prod. Mladen Kozina, Ante Blaj, Milan Gućek, Dušan Povh per Triglav film. 35mm. D.: 110’. Bn.
Scheda Film
Nessun film può segnalare meglio come l’emergere delle ‘onde nere’, o delle tendenze moderniste che dir si voglia, nelle cinematografie jugoslave non sia scindibile dalla storia di queste tra gli anni Quaranta e Cinquanta. Ed è significativo che Dušan Makavejev considerasse l’episodio finale di Tri zgodbe tra le visioni giovanili che più l’avevano colpito. Come a tutte le nouvelle vague anche a quella jugoslava si può talvolta rimproverare una certa arroganza nel rimarcare la propria novità generazionale (si veda come nel cinema serbo si sia sottovalutato un grande veterano come Vojislav Nanović, in realtà il meglio legato alla componente di pathos che nel nuovo cinema assumono Mića Popović e Miroslav Antić; e si ricordi purtroppo la vergognosa espulsione del ‘mestierante’ Marijan Vajda). Tuttavia nel cinema sloveno il transito dalla produzione postbellica della Triglav film a quella della nuova Viba film, pur essendo in questa evidente una linea più poeticamente moderna nelle opere di Matjaž Klopčič, Boštjan Hladnik e Jože Pogačnik, non può smarrire l’ispirazione di quanto precede. La presenza nell’ultimo episodio di Tri zgodbe di un direttore di produzione innovativo come Dušan Povh supera qualsiasi rigidezza nelle fonti letterarie ‘realistiche’ dei tre episodi. Il film diventa un’interrogazione inquieta sullo stesso paesaggio nazionale, con fiumi ostili – come nel coevo capolavoro sloveno del ceco František Čáp Trenutki odločitve (Sublime decisione) scritto dal croato Branko Belan –, mentre in altri film sloveni sono i laghi, i monti, l’approdo al mare (nel capolavoro fondante di France Štiglic, Dolina miru, La valle della pace) a segnalare un rapporto problematico dell’uomo col paesaggio in cui vive, che va oltre istanze ideologiche o nazionali. La vulnerabilità di tutti i personaggi di Tri zgodbe e in particolare la bellezza fragile delle presenze femminili danno alle regie pur di scuola tradizionale di Kavčič, Pretnar e Kosmač delle variazioni su un tono melancolico che sconfina in cupezze liberamente echeggianti Duvivier e Clouzot.
Sergio M. Grmek Germani