THREE STRANGERS

Jean Negulesco

Scen.: John Huston, Howard Koch. F.: Arthur Edeson. M.: George Amy. Scgf.: Ted Smith. Mus.: Adolph Deutsch. Int.: Sydney Greenstreet (Jerome K. Arbutny), Geraldine Fitzgerald (Crystal Shakleford), Peter Lorre (John West), Joan Lorring (Icy Crane), Robert Shayne (Fallon), Marjorie Riordan (Janet Elliott), Arthur Shields (pubblico ministero), Rosalind Ivan (Lady Rhea Belladon). Prod.: Wolfgang Reinhardt per Warner Bros. Pictures – 35mm. D.: 93’. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Una bella donna (Geraldine Fitzgerald), un uomo d’affari apparentemente rispettabile (Sydney Greenstreet) e un criminale da due soldi (Lorre) si incrociano a Londra mentre il Capodanno cinese è alle porte: tre estranei nella notte, grandi quantità di tabacco e di alcolici. Sotto luci tremolanti e al cospetto della dea cinese Kwan Yin – che in questa particolare notte esaudirà i desideri di tre estranei – la donna propone di giocare in società alle corse di cavalli. “E prima che il film si concluda e la gara inizi, i fili dei loro destini si intrecciano e si dipanano in modo sorprendente. Falsità e violenze complicano la loro sorte, ma il Fato – mistero imperscrutabile – assesta l’ultimo colpo. Il tema del film è questo. Mai così irragionevole da essere del tutto incredibile ma ovviamente costruito come una finzione, costituisce uno spettacolo seducente, e raggiunge qualche punta di fascino in alcune delle sue scene cruciali. Naturalmente ci poniamo seriamente la domanda se a intervenire, più che la mano del Fato, siano le abili mani degli sceneggiatori, John Huston e Howard Koch, che tirano le fila. Propendiamo francamente per la seconda ipotesi” (Bosley Crowther, “The New York Times”, 23 febbraio 1946).
Questo noir grigiastro è una delle rare occasioni per vedere Lorre e Greenstreet in ruoli da protagonisti; furono fianco a fianco in nove film in tutto (compresi alcuni classici come Il mistero del falco o Casablanca), dove eccelsero soprattutto come caratteristi. Lorre offre qui una delle sue interpretazioni hollywoodiane più ricche di sfumature, ma l’eleganza del film è anche un omaggio al talento del regista, Jean Negulesco, il quale dichiarò che Lorre era uno dei suoi attori preferiti in assoluto. Dopo l’altrettanto elegante La maschera di Dimitrios e il mediocre I cospiratori (un plagio di Casablanca), Three Strangers sarebbe stata la loro terza e ultima collaborazione.

 Frederik Lang

Copia proveniente da

Per concessione di Park Circus