THE 7th VOYAGE OF SINBAD

Nathan Juran

Sog.: Ray Harryhausen. Scen.: Kenneth Kolb. F.: Wilkie Cooper. M.: Edwin H. Bryant, Jerome Thoms. Scgf.: Gil Parrondo. Mus.: Bernard Herrmann. Int.: Kerwin Mathews (Sinbad), Kathryn Grant (principessa Parisa), Richard Eyer (il genio), Torin Thatcher (il mago), Alec Mango (il califfo), Danny Green (Karim), Harold Kasket (il sultano), Alfred Brown (Harufa). Prod.: Charles Schneer per Morningside Productions, Inc. DCP. D.: 87’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

The 7th Voyage of Sinbad consacrò la tecnica d’animazione a passo uno combinata con la live action che il produttore Charles Schneer battezzò pomposamente Dynamation. Il film segnò il cambiamento di direzione di Schneer e del suo maestro degli effetti speciali, Ray Harryhausen, dopo la serie di film di fantascienza realizzati nei primi anni Cinquanta. Harryhausen si era dedicato all’animazione a passo uno dopo aver visto in gioventù King Kong, e si era fatto le ossa con Willis O’Brien in Mighty Joe Young (Il re dell’Africa, 1949). Ma pur essendo un appassionato di fantascienza della prima ora voleva lavorare a un soggetto mitologico più che ai ‘mostri’ che erano l’ingrediente base dei film d’exploitation dell’epoca. Per Sinbad resuscitò il mondo del Ladro di Bagdad (1940), il classico di Korda, mentre il giovane autore televisivo Kenneth Kolb coniugò gli elementi tradizionali delle Mille e una notte (principessa in pericolo, mago malvagio e lampada magica) con una linea narrativa di stampo greco-mitologico che vede l’intrepido spadaccino interpretato da Kerwin Mathews imbarcarsi in un’odissea che lo porta a Colossa, l’isola dei Ciclopi. Se i Ciclopi di Harryhausen aprirono la strada alle sue tante creature mitologiche, fu lo scheletro guerriero creato per questo film a diventare una delle sue creazioni più celebri, tanto da riapparire cinque anni dopo in Gli Argonauti. Per quella che era anche la sua prima esperienza di film a colori, Harryhausen sperava di poter contare su Miklós Rózsa, l’autore della colonna sonora del Ladro di Bagdad, ma a quanto pare fu convinto da Schneer a impiegare Bernard Herrmann, all’epoca fortemente identificato con Welles e Hitchcock (Sinbad si colloca tra La donna che visse due volte e Intrigo internazionale). La collaborazione si dimostrò felicissima, tanto che Herrmann scrisse le musiche per altre tre avventure fantastiche di Harryhausen e Schneer. Il successo del film al botteghino fu forse amplificato dall’uscita concomitante e molto pubblicizzata di un altro film mitologico, l’Hercules interpretato da Steve Reeves e prodotto da Joe Levine che lanciò una nuova ondata di peplum made in Italy.

Ian Christie

 

La recensione su Cinefilia Ritrovata

Copia proveniente da

Per concessione di Park Circus. Restaurato in 4K nel 2017 da Sony Columbia a partire dal negativo camera originale. L’audio è stato rimasterizzato in 5.1