TAP ROOTS
Sog.: dal romanzo omonimo (1942) di James Street. Scen.: Alan LeMay, Lionel Wiggam. F.: Winton Hoch, Lionel Lindon. M.: Milton Carruth. Scgf.: Alexander Golitzen, Frank A. Richards. Mus.: Frank Skinner. Int.: Van Heflin (Keith Alexander), Susan Hayward (Morna Dabney), Boris Karloff (Tishomingo), Julie London (Aven Dabney), Whitfield Connor (Clay MacIvor), Ward Bond (Hoab Dabney), Richard Long (Bruce Dabney), Arthur Shields (reverendo Kirkland), Griff Barnett (dottor MacIntosh), Sondra Rodgers (Shellie). Prod.: Universal-International Pictures Co., Walter Wanger Pictures. DCP. Col.
Scheda Film
In Tap Roots c’è una dose sufficiente di esuberanti combattimenti da farne normalmente un successo al botteghino. […] La grande storia d’amore, la fotografia a colori dei costumi della Guerra civile, i sottintesi sessuali e le grandi linee d’azione sono valori vendibili che renderanno molto appetibile il film. Il film di George Marshall per la Walter Wanger Pictures. Inc. narra la storia tra realtà e fantasia di una famiglia della valle del Mississippi che, allo scoppio della Guerra civile, tentò di tener testa sia al Nord che al Sud. La regia di Marshall valorizza il carattere popolare della narrazione, dando ampio spazio alle scene di massa delle battaglie. I personaggi sono pittoreschi, sebbene inverosimili, e complessivamente ben interpretati. […] La sceneggiatura di Alan LeMay è tratta dal romanzo omonimo di James Street, e ha dovuto necessariamente annacquare alcuni dei momenti più audaci del libro. La trama ruota attorno alla famiglia Dabney, la quale si sforza di mantenere neutrale la propria valle del Sud all’inizio della Guerra. Nel film non si vedono soldati unionisti, dato che i combattimenti si svolgono tra gli irriducibili dei Dabney e le divise grigie dei confederati. Il conflitto romantico scaturisce dai personaggi di Van Heflin e Susan Hayward. Quest’ultima, l’impetuosa figlia del clan Dabney, conosce i primi turbamenti emotivi quando Heflin, direttore di un giornale, decide che è la ragazza che fa per lui. Le loro scene ardono di sensualità a stento repressa, appena entro i limiti consentiti sullo schermo, e in quanto tali si prestano a essere sfruttate al massimo, al pari della scena in cui la ragazza si sacrifica e va a trascorrere la notte con un ex fidanzato per dare ai Dabney più tempo per tracciare le linee di battaglia. La signorina Hayward beneficia di un personaggio ben caratterizzato e lo sfrutta fino in fondo. Le qualità di Heflin gli permettono di sormontare la difficoltà di un ruolo non altrettanto definito. Boris Karloff è eccellente nei panni di un amico indiano della famiglia. […] Le Smoky Mountains, nel North Carolina e nel Tennessee, dove è stata girata la vicenda del Mississippi, si prestano magnificamente alla fotografia a colori di Lionel Lindon e Winton C. Hoch. La bellezza del paesaggio garantisce una produzione confezionata in maniera eccellente.
William Brogdon, “Variety”, 30 giugno 1948