SUMMERTIME

David Lean

Sog.: dalla pièce The Time of the Cuckoo (1952) di Arthur Laurents. Scen.: David Lean, H. E. Bates. F.: Jack Hildyard. M.: Peter Taylor. Scgf.: Vincent Korda. Mus.: Alessandro Cicognini. Int.: Katharine Hepburn (Jane Hudson), Rossano Brazzi (Renato De Rossi), Isa Miranda (signora Fiorini), Darren McGavin (Eddie Yaeger), Mari Aldon (Phyl Yaeger), Jane Rose (Edith McIlhenny), MacDonald Parke (Lloyd McIlhenny), Gaetano Autiero (Mauro), Jeremy Spenser (Vito De Rossi). Prod.: Ilya Lopert, Norman Spencer per London Films. 35mm. D.: 100’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

A un’età in cui la maggior parte del­le attrici interpreta parti da caratterista più che ruoli da protagonista romanti­ca, Hepburn e la sua longevità artistica erano un’anomalia. Allora come oggi, Hollywood ha sempre equiparato il potere femminile alla giovinezza e alla bellezza. Ma lei aveva costruito la sua carriera sull’intelligenza e la determi­nazione, non sul fascino e la bellezza di una primadonna, e sopravvisse alle altre. (Non era completamente sola: negli anni Cinquanta Hollywood era più aperta alle star mature. Anche Bet­te Davis e Joan Crawford vissero storie d’amore tardive in film come Perduta­mente tua e So che mi ucciderai).

Come molti dei suoi personaggi, anche questo nacque da un’opera te­atrale (di Arthur Laurents) e passò attraverso varie possibili attrici prima che lei lo conquistasse e lo facesse suo. Qui Hepburn è spogliata non solo del­la giovinezza e del fascino ma anche della sua sfrontata sicurezza e dei suoi modi imperiosi. È addirittura un’ugly american, una zitella di Akron, Ohio, in vacanza a Venezia. E non è mai ap­parsa così bella sullo schermo come in questo film diretto da David Lean e girato in loco.

In un certo senso Hepburn trasfor­ma l’età in un punto di forza, sa pren­dersi in giro ed essere irritante e sim­patica allo stesso tempo. Può persino cadere in un canale senza compromet­tere del tutto il suo amor proprio o le sue prospettive romantiche, incarnate dall’irresistibile Rossano Brazzi, un an­tiquario incontrato per la prima volta (e dove, se no?) in piazza San Marco.

Hepburn era una temeraria, sul set e nella vita, e in questo caso la sua au­dacia la mise nei guai: insistette per girare personalmente la scena della caduta nel canale invece di affidarla a una controfigura. Il risultato fu un’in­fezione agli occhi che la accompagnò per il resto della vita.

Ricordava il lavoro con Lean come uno dei più impegnativi della sua car­riera: il regista la pungolò e la provocò fino a portarla in territori che non avrebbe scelto da sola. Anche sul pia­no emotivo non ebbe paura di lasciar­si ritrarre senza difese, in tutta la sua solitudine e insicurezza, in quella che forse è una delle sue interpretazioni più coraggiose e commoventi.

Molly Haskell

Copia proveniente da

Per concessione di Tigon Film Distributors e Hollywood Classics International. Restaurato nel 2003 da Academy Film Archive e British Film Institute, con il supporto di David Lean Foundation.