OUT OF THE PRESENT
Scen.: Andrei Ujică. F.: Vadim Jusov. M.: Ralf Henninger, Heidi Leihbecher, Svetlana Ivanova. Int.: Sergej Krikalëv, Anatolij Arcebarskij, Aleksandr Volkov. Prod.: Elke Peters per Bremer Institut Film/Fernsehen, WDR, La Sept/Arte, RTBF, St. Petersburg Documentary Film Studio, Harun Farocki Filmproduktion, Loy Arnold Filmproduktion. DCP. D.: 96’. Col.
Scheda Film
Sì, le immagini e le scene extraterrestri rendono per certi versi piccoli e distanti questi eventi storici peraltro fondamentali. Le galassie, come granelli di sabbia, si estendono nel cielo e perfino le immagini epocali del crollo dello Stato sovietico avvizziscono al confronto.
(Michael Wilmington, “Chicago Tribune”, 7 marzo 1997)
Nell’autunno del 1993, quando sono andato a Mosca per iniziare la lavorazione di Out of the Present, pensavo di fare un film sull’ultimo cosmonauta sovietico, Sergej Krikalëv, che aveva compiuto una missione sulla stazione spaziale Mir tra il 1991 e il 1992. In quel periodo a Mosca c’era stato il putsch di agosto che aveva portato al crollo dell’URSS. Krikalëv è dunque decollato dall’Unione Sovietica ma è atterrato dieci mesi dopo in Russia.
Questo cambiamento di paradigma da una visione omerica della Storia – gli dei dell’Olimpo guardano quello che i mortali fanno sulla terra – alla visione dell’homo technologicus – un uomo osserva dal suo monumento astrale la fine dell’epoca iniziata con la Rivoluzione d’Ottobre – mi è sembrato molto affascinante. Volevo raccontare la storia della missione spaziale di Krikalëv utilizzando unicamente immagini originali, cioè filmati realizzati durante il viaggio.
Inoltre volevo avere due sequenze girate nello spazio che incorniciassero la storia come prologo ed epilogo. Queste riprese dovevano essere coordinate da Vadim Jusov, in omaggio al suo lavoro in Solaris. Jusov si è ritrovato così a entrare nella storia del cinema anche quale capo operatore responsabile delle prime immagini puramente cinematografiche girate nello spazio. Nell’ottobre del 1994 siamo effettivamente riusciti a mandare una macchina da presa 35mm sulla stazione spaziale Mir per effettuare le riprese.
Ci è voluto un grande impegno per accedere all’intera documentazione visiva della missione di Krikalëv. Mi sono quindi chiuso nel mio appartamento con tutte le videocassette e un monitor, e ho vissuto un’esperienza incredibile: avevo l’impressione di vivere il volo io stesso. È per questo che Out of the Present descrive il viaggio nello spazio in prima persona, permettendo a ciascuno spettatore di fare a sua volta la stessa esperienza. […] Ho deciso di raccontare la storia dal punto di vista di uno dei cosmonauti, senza alcun commento analitico. Inoltre ho utilizzato la musica in modo tale che dialogasse con quella di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. Sono elementi tipici del cinema di finzione. In fin dei conti Out of the Present racconta una storia vera servendosi di immagini documentarie ma attingendo anche liberamente all’arsenale emotivo della finzione.
Andrei Ujică, conversazione con Paul Virilio alla Fondazione Cartier, 7 aprile 1999