ONE WEEK

Buster Keaton, Eddie Cline

Scen.: Buster Keaton, Eddie Cline. F.: Elgin Lessley. Int.: Buster Keaton (lo sposo), Sybil Seely (la sposa), Joe Roberts (il facchino). Prod.: Joseph M. Schenck per Comique Film Corporation DCP. D.: 25’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

One Week è probabilmente il primo capolavoro di Keaton e uno dei migliori cortometraggi della storia del cinema. Dopo soli quindici film interpretati in tandem con Roscoe ‘Fatty’ Arbuckle tra il 1917 e il 1920, lo stile visivo, il raffinato senso della comicità, la straordinaria inventiva e l’istinto d’attore di Keaton sembrano aver già raggiunto la perfezione. “Sorbirsi decine di comiche del muto e poi imbattersi in One Week è come vedere qualcosa che nessun uomo riesce mai a vedere: un giardino mentre fiorisce”, scrisse un critico. Nel rievocare la parabola ascendente della sua carriera in molti sostengono che diversamente da Chaplin, che perseguì con tenacia la sua libertà artistica, Keaton non lottò mai per raggiungere l’indipendenza, e se Joseph Schenck non fosse riuscito a piazzare Fatty Arbuckle alla Paramount, e non gli avesse proposto di creare la Buster Keaton Comedies, la storia sarebbe andata diversamente. Eppure il talento prorompente di Keaton e la rapidità con cui si impadronì del mezzo cinematografico dovevano ormai essere evidenti a tutti.
La Metro Pictures Corporation iniziò a promuovere l’uscita di One Week (prevista per il 1° settembre) annunciandolo come il primo film di una serie che Keaton avrebbe realizzato a distanza di otto settimane l’uno dall’altro. La notizia apparve sulle principali riviste per esercenti come “Motion Picture News” o “Moving Picture World”. A giudicare dal dispiegamento pubblicitario sulle riviste specializzate per esperti e appassionati di cinema come “Photoplay”, “Motion Picture” o “Picture Play”, è chiaro che la Metro Pictures puntava in alto. Keaton veniva presentato come ‘il comico serio’ che avrebbe sbancato il botteghino: “Buster Keaton è il nuovo fenomeno comico dell’anno, un attore irresistibile che sicuramente scalerà le vette del cinema. La sua prima comica a due rulli è piena zeppa di nuove gag che faranno cadere la dentiera dal ridere ai vostri spettatori (se ne hanno una) e saltare tutti i bottoni”.
A New York One Week uscì in tutte le più importanti sale di Broadway, per due delle quali sono sopravvissuti i programmi: allo Strand la Danza delle ore di Amilcare Ponchielli apriva la serata, che prevedeva tra l’altro il film di Kenneth Webb The Devil’s Garden con Lionel Barrymore; al Rivoli il programma includeva The Great Redeemer di Maurice Tourneur e Clarence Brown, alcuni preludi di Liszt, un movimento dalla Sinfonia spagnola di Édouard Lalo e l’esecuzione della “celebre ballata” The Little Gray Home in the West per quartetto di voci, soprano e tenore. La serata si concludeva con un’esecuzione organistica.

Cecilia Cenciarelli

Copia proveniente da

Restaurato nel 2015 da Cineteca di Bologna e Cohen Film Colletion presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. Il restauro è stato realizzato utilizzando i migliori elementi a disposizione, selezionati per completezza e qualità fotografica dopo lo studio e la comparazione di 13 elementi