ODESSA
Scen.: Isaak Babel’, Jean Lods. Mus.: Kostiantyn Dan’kevyč. 35mm. L.: 642 m. D.: 23’. Bn
Scheda Film
Alla fine di questo breve film, i soldati scendono ancora una volta lungo la scalinata di Odessa, dieci anni dopo Bronenosec Potëmkin, ma in questo caso sono cadetti vestiti di bianco, cantano allegri e hanno movenze da ballerini di musical; bambini e ragazzi corrono verso di loro ridendo; il potere sovietico ha guarito tutte le ferite portando sole e felicita. Il regista di Odessa e il francese Jean Lods, cofondatore nel 1928 del rivoluzionario Ciné-club des Amis de Spartacus (e più tardi dell’IDHEC), che rimase in Unione Sovietica per tre anni, dal 1934 al 1937. A quanto pare, Odessa venne realizzato in collaborazione con Isaak Babel’; probabilmente i due si erano conosciuti a Parigi. Babel’, che parlava un perfetto francese (e in francese aveva scritto le sue opere giovanili), fece molti lunghi viaggi in Occidente; tra il 1927 e il 1928 a Berlino, a Parigi con la moglie emigrata, a Bruxelles con la sorella e la madre; nel 1933 fece di nuovo visita alla moglie e alla figlia a Parigi, e in aprile a Maksim Gor’kij nel suo esilio di Sorrento. In questa occasione, accenno a Gor’kij di una proposta ricevuta da certi produttori francesi per un film su Asef, spia e rivoluzionario, e per qualche tempo sembra aver effettivamente lavorato al progetto. Nel 1935 ottenne il permesso di andare a Parigi per un’ultima volta e partecipo al Primo congresso internazionale degli scrittori per la difesa della cultura, organizzato da Il’ja Ėrenburg, Malraux e Gide. L’appello lanciato da questa riunione di 250 scrittori di 38 paesi risuona oggi con sinistra attualità: “Di fronte alle minacce alla cultura che provengono da tanti paesi, un gruppo di scrittori ha preso l’iniziativa di organizzare un congresso per discutere e valutare i nostri possibili mezzi di difesa”.
Mariann Lewinsky