NOTHING BUT A MAN

Michael Roemer

Scen.: Michael Roemer, Robert M. Young. F.: Robert M. Young. M.: Luke Bennett. Mus.: Mary Wells, The Gospel Stars, Martha and the Vandellas, The Miracles, Eddie Holland, Brian Holland, Littie Stevie Wonder, The Marvelettes, Wilbur Kirk. Int.: Ivan Dixon (Duff Anderson), Abbey Lincoln (Josie Dawson), Gloria Foster (Lee), Julius Harris (Will Anderson), Martin Priest (autista), Leonard Parker (Frankie), Yaphet Kotto (Jocko), Stanley Greene (il reverendo Dawson), Helen Lounck (Effie Simms), Helene Arrindell (Doris). Prod.: Robert M. Young, Michael Roemer, Robert Rubin per Duart Film Laboratories. 35mm. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Appena arrivato negli Stati Uniti dall’Inghilterra, passando per la Germania (e il Kindertransport), per andare a studiare ad Harvard, Roemer si accorse subito della brutale discriminazione razziale contro gli afroamericani e avvertì i cupi echi della sua esperienza ancora viva di ebreo salvatosi per un pelo dal Terzo Reich. Girato insieme al compagno di corso ad Harvard Robert Young, che portò un tocco di verité nel suo lavoro di direttore della fotografia, Nothing but a Man si ispirava alle sensazioni e alla condizione di outsider di Roemer per evocare l’insidiosa esperienza quotidiana del razzismo negli Stati Uniti, vista ora attraverso gli occhi di un nero alla ricerca di un lavoro e di una seconda occasione nella vita e nel rapporto con il padre alcolista e violento.
Roemer voleva girare nel Sud degli Stati Uniti, ma fu messo in guardia sulla discriminazione e gli ostacoli che avrebbe inevitabilmente dovuto affrontare – quindi, pur svolgendosi in Alabama, il film fu girato nel New Jersey. Il cast, straordinario, comprende la leggendaria cantante Abbey Lincoln e Ivan Dixon in quelli che entrambi avrebbero definito i loro ruoli migliori. In effetti le loro interpretazioni catturano le dolci e febbrili fiamme dell’innamoramento con un’autenticità che quasi coglie di sorpresa.
Nothing but a Man si distingue per la sua capacità di affrontare con franchezza una delle questioni più pressanti e complesse della società americana e di gran parte del mondo senza mai enfatizzare troppo i suoi intenti o ridurre i suoi personaggi a semplici veicoli simbolici. È un film esemplare per la profonda intelligenza e complessità emotiva che rende la sua storia verosimile e sempre sorprendente, anche dopo molte visioni. Osservare Ivan Dixon alle prese con gli insulti razzisti sempre più infidi che gli vengono rivolti ogni giorno, ma anche con i suoi demoni e le sue contraddizioni, significa avere un’immagine lucida delle dure lotte dei tanti che vedono   i loro sogni ostacolati dal terribile potere della supremazia bianca, costante fonte di ingiustizie negli Stati Uniti e in Europa.

Haden Guest

Copia proveniente da

Restaurato nel 2013 da Library of Congress presso il laboratorio Packard Campus for Audio Visual Conservation