MORDETS MELODI
Sog.: dal radiodramma omonimo di Tavs Neiiendam. Scen.: Fleming Lynge. F.: Valdemar Christensen. M.: Valdemar Christensen, Carl H. Petersen. Scgf.: Max Louw. Int.: Gull-Maj Norin (Odette Margot), Poul Reichhardt (Max Steenberg), Angelo Bruun (Louis Valdini), Peter Nielsen (Baunsøe), Karen Poulsen (Flora), Ib Schønberg (Perm), Petrine Sonne (Frøken Bohman), Charles Wilken (Mac Nelson). Prod.: Nordisk Films Kompagni 35mm. D.: 100’. Bn
Scheda Film
Mordets melodi trasmette un senso costante di inquietudine, pericolo e precarietà. Ma da dove proviene questa oscurità? Dal noir americano o dal realismo poetico francese? Ciò che è certo è che Bodil Ipsen girò il film prima che sugli schermi danesi arrivassero i noir hollywoodiani. Forse, dunque, questa oscurità nasce dall’interno? Il film narra la storia cupa e inquietante di uno strangolatore seriale, le cui vittime sono tutte donne di nome Sonja. Durante ogni delitto i testimoni hanno udito una voce femminile cantare dolcemente: i sospetti si concentrano quindi sulla cantante di cabaret Odette Margot (la carismatica Gull-Maj Norin) a causa della sua voce inconfondibile. Terrorizzata, Odette inizia a dubitare di se stessa. Con l’aiuto del poliziotto Baunsøe (Peter Nielsen) e del tecnico delle luci Max (interpretato dall’idolo danese Poul Reichhardt), che l’ha sempre amata in segreto, la cantante tenta di scoprire la verità. Drammatico e ipnotico, Mordets melodi è uno dei film più famosi dell’epoca, popolato da donne misteriose e segnato da destini bizzarri e crimini orribili perpetrati in una Copenaghen torbida, perennemente piovosa e avvolta da ombre sospette. Il film è tratto da un dramma radiofonico di Tavs Neiiendam, e anche nella trasposizione cinematografica l’uso del suono resta straordinario: ogni volta che una donna viene uccisa risuona la stessa melodia, che si trasforma così in un oscuro presagio. È uno dei pochi noir diretti da una donna, Bodil Ipsen, a cui in seguito verrà dedicato il prestigioso Premio Bodil, il riconoscimento assegnato dall’Associazione nazionale danese dei critici cinematografici.
Sophie Engberg Sonne