MISS HARRY’S FEMME SERPENT
Prod.: Pathé Frères (scène d’acrobaties, n. 4076). DCP. D.: 3’. Col. (pochoir / stencil-coloured).
Scheda Film
Miss Harry si esibisce in un ipnotico numero di contorsionismo. Il suo corpo si piega e si torce con grazia innaturale, fasciato da un abito scintillante che luccica sotto i riflettori e imita la superficie liscia e sinuosa di un serpente. Il costume ha un forte valore simbolico, rievocando il serpente biblico che tentò Eva con il frutto proibito dando inizio alla caduta dell’umanità dalla grazia divina. L’allusione carica la performance di Miss Harry di un sottotesto di seduzione e pericolo, come se fosse lei stessa il serpente che offre al pubblico conoscenza o piacere proibiti. La stretta piattaforma sospesa a diversi metri da terra amplifica la sensazione di pericolo: un solo passo falso e l’illusione di un controllo perfetto potrebbe infrangersi. La combinazione di posizione precaria, movimenti sinuosi e simbolismo provocatorio del costume da serpente crea uno spettacolo sotteso tanto di tensione erotica quanto di abilita fisica. Il pubblico rimane sospeso tra stupore e inquietudine, diviso tra l’ammirazione per la sua arte e il disagio primordiale suscitato dall’immaginario serpentesco.
A oltre trent’anni da un primo restauro analogico che aveva smorzato la gamma cromatica rendendo i toni spenti e riducendone l’intensità, la vivace palette Pathécolor è stata riportata in vita grazie al restauro digitale, restituendo le tonalità ricche e sature del nitrato originale che un tempo aveva stregato gli spettatori.
Bruno Mestdagh