MILLION DOLLAR BABY
Sog.: dal racconto omonimo della raccolta Rope Burns: Stories from the Corner (2000) di F.X. Toole. Scen.: Paul Haggis. F.: Tom Stern. M.: Joel Cox. Scgf.: Henry Bumstead, Jack G. Taylor Jr. Mus.: Clint Eastwood. Int.: Clint Eastwood (Frankie Dunn), Hilary Swank (Maggie Fitzgerald), Morgan Freeman (Eddie ‘Scrap-Iron’ Dupris), Jay Baruchel (Danger Barch), Mike Colter (Big Willie Little), Lucia Rijker (Billie ‘The Blue Bear’), Brían O’Byrne (padre Horvak), Anthony Mackie (Shawrelle Berry), Margo Martindale (Earline Fitzgerald). Prod.: Clint Eastwood, Albert S. Ruddy, Tom Rosenberg, Paul Haggis per Lakeshore Entertainment Group, The Malpaso Company. DCP.
Scheda Film
Quando ho sentito l’intervista a F.X. Toole alla radio stavo guidando. Ho accostato sulla corsia di emergenza per segnarmi il suo nome e il titolo del libro che era stato appena pubblicato [Rope Burns]. Circa sei mesi dopo ho acquistato i diritti di uno dei racconti e ho scritto la sceneggiatura per divertimento, senza alcun finanziamento, come ho fatto con Crash. Un anno dopo mi è venuto in aiuto il mio amico Bobby Moresco. Avevo tentato di comprimere cinque storie in una. Mi ha aiutato a ridurre il tutto a due storie. Non è stato facile. Si crede a torto che adattare del materiale preesistente sia più semplice che creare una storia originale. Ma ho potuto utilizzare elementi della mia esperienza personale, compresi i rapporti difficili che in un certo periodo avevo avuto con mia figlia. Terminata la sceneggiatura siamo riusciti ad attirare l’interesse di Hilary Swank e Morgan Freeman, e io ho iniziato a girare Crash. Ho poi mandato Million Dollar Baby a Clint perché pensavo a lui per il ruolo di Frankie. Lui ha accettato, e poi ha chiesto innocentemente: “Potrei anche girarlo?”, senza sospettare che avevo sempre pensato di dirigerlo io… […] Ma molto rapidamente mi sono detto: “È Clint Eastwood! Quando ti ricapiterà di lavorare con lui? E poi farà un lavoro molto migliore!”. Così gli ho risposto che sarei stato onorato se lui avesse diretto il film e lo avessimo prodotto insieme. In quella fase non l’avevo ancora incontrato di persona. Durante la conversazione in cui mi aveva parlato di Flags of Our Fathers avevo buttato lì “A proposito, ha la mia prima bozza di Million Dollar Baby. Vediamoci, così mi fa sapere le sue idee e io le incorporo nella sceneggiatura”. Mi aveva risposto: “No, la sceneggiatura va bene”. Così ha girato la mia prima stesura. Sono rimasto a bocca aperta. Ero colpito dalla fiducia che ripone nelle persone. È per questo che autori e attori lo amano tanto. Si aspetta molto da te. Si fida ciecamente. E se non ce la fai da solo ti dà una mano. A Hollywood una simile fiducia è rarissima.
Paul Haggis, in Michael Henry, Entretien avec Paul Haggis, “Positif ”, n. 552, febbraio 2007