MAYA DARPAN

Kumar Shahani

Sog.: Nirmal Varma. Scen.: Kumar Shahani. F.: K.K. Mahajan. M.: Madhu Sinha. Mus.: Bhaskar Chandavarkar. Int.: Aditi (Taran), Anil Pandya (Diwan Saab), Kanta Vyas (la madre di Taran), Iqbalnath Kaul (l’ingegnere Saab). Prod.: Kumar Shahani per FFC. DCP. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Racconto contemporaneo sul feudalesimo e la sessualità femminile, Maya Darpan fu applaudito, alla prima internazionale al festival di Locarno nel 1973, per coraggio e rigore. Il film deve il suo uso innovativo del suono, del colore e del movimento alla mia infanzia trascorsa sulle rive dell’Indo, dove il rosso e l’indaco sono complementari alle sabbie dorate del deserto. Il suo coraggio proviene invece dai miei numi tutelari: Ritwik Ghatak, Robert Bresson, D.D. Kosambi, i grandi musicisti indiani ed europei, i filosofi di ogni continente e i Sufi che credevano nella pura magia dell’enunciazione.

Maya Darpan era un progetto praticamente impossibile. Girare un film a colori era un’impresa molto ambiziosa, e per procurarmi della pellicola Kodak dovetti impiegare più della metà del budget. A peggiorare ulteriormente la situazione ci pensarono i magnati e i burocrati dell’industria cinematografica che non credevano al concetto di cinema come forma d’arte. Inoltre, i laboratori di stampa sviluppavano i film seguendo alla lettera e in maniera del tutto convenzionale le indicazioni contenute nei manuali, in assenza del regista. Mentre noi tentavamo di spingerci oltre, desaturando l’immagine e sperimentando con il colore.

La fotografia di Maya Darpan, girato in circa un mese nel Rajasthan, fu opera di K.K. Mahajan, artista di fine sensibilità e figura chiave nelle sperimentazioni estetiche eversive del Parallel Cinema. Mahajan aveva lavorato al mio film di diploma The Glass Pane, e l’amicizia che ci legava ci portò a una comunanza d’intenti artistici e a una serie di collaborazioni, tra cui il mio film Tarang (1984). Quando la lavorazione di Maya Darpan fu finalmente terminata, il film fu unanimamente bocciato in maniera del tutto trasversale alle ideologie dell’epoca, tanto che non fu mai distribuito in sala. Persino l’autorità competente sulle importazioni e sulle esportazioni cinematografiche fece in modo che il film non fosse distribuito all’estero. Fu solo grazie al sostegno di un gruppo di individui coraggiosi che Maya Darpan fu mostrato in quasi tutta l’India, ma solo nel circoli cinematografici e nelle università.

Kumar Shahani

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