L’OSPEDALE DEL DELITTO
Sog.: Zara Algardi. F.: Mario Bava. Prod.: Carlo Ponti per A.T.A. 35mm. D.: 12’. Bn.
Scheda Film
“L’ospedale del delitto vide la luce perché Ponti disponeva di un permesso non ancora utilizzato per girare nel manicomio criminale di Aversa. Aveva una troupe disponibile e mi propose di girare un documentario in una settimana. Io richiesi il suono in presa diretta, cosa che non si faceva in Italia allora, e del resto neppure adesso, e che è tuttavia fondamentale per un documentario. All’epoca non esistevano sistemi magnetici. Era più complicato: serviva la pista sonora su pellicola, ecc. Tutto l’audio del mio film era autentico, come facevano abitualmente i documentaristi inglesi dell’epoca, e questo gli conferiva grande vivacità e forza. Ne emergeva qualcosa di strano: era un istituto penale, non civile, e gli uomini sembravano tutti simulatori mentre le donne apparivano veramente pazze; il vecchio fondatore dell’istituto, oggi morto, di nome Saporito, faceva una presentazione vagamente scientifica, ma la realtà mostrata smentiva queste premesse. Si trattava ancora dell’‘ospedale dei matti’ nel senso tragico del termine.”
(Luigi Comencini, in Lorenzo Codelli, Entretien avec Luigi Comencini, “Positif”, n. 156, febbraio 1974).
La fotografia di Mario Bava esalta una dimensione quasi gotica dell’insieme. Tra gli intervistati, impressionante l’apparizione di Leonarda Cianciulli ‘la saponificatrice di Correggio’, serial killer alla cui vicenda Mauro Bolognini dedicherà in seguito il film Gran bollito.