Les Inconnus De La Terre

Mario Ruspoli

T. it.: Gli sconosciuti della terra. F.: Michel Brault, Quinto Albicocco, Roger Morillere. Commento di Michel Zeraffa interpretato da Gilles Quéant. Mo.: Jean Ravel, Lucienne Barthélémy. Su.: Danièle Tessier. Int.: Michel Zeraffa. Prod.: Argos Films HD Cam. D.: 35’. 

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Durante un viaggio del generale De Gaulle nella Lozère nel 1961, egli dichiarò da­vanti alla miseria di quella regione sotto­sviluppata: “Aiutatevi che il Cielo vi aiu­terà”. Poco tempo dopo, Mario Ruspoli, attaccato a questa terra per la presenza di uno zio parlamentare progressista, diede voce ai contadini dei calcari. Ruspoli ci presenta questa regione come il deserto della Francia, “crateri, calcari, caverne, la Lozère: il più affascinante dei paesi deso­lati, ammirevole in cartolina, come tutti gli inferni congelati. Su questa terra vana, popolata ma non abitata, si è radicato un pugno di uomini”. Questi sconosciuti del­la terra, sono i contadini poveri “troppo miserabili per essere romantici, e dato che comunque sono dei proprietari, non hanno il prestigio politico del proletaria­to” (Roland Barthes).
“Mario Ruspoli ha colto la voce delle cam­pagne abbandonate. Con le loro stesse parole, con i loro volti e i loro gesti si­lenziosi, ha fatto parlare i diseredati di Francia” (Simone de Beauvoir). Questi contadini espongono i loro dubbi, le loro difficoltà e le loro attese riguardo alle de­cisioni governative. Contastin, l’istituto­re Gazo, la famiglia Beaufils, tre fratelli e un contadino, testimoniano le vestigia della loro esistenza sotto lo sguardo atten­to del prototipo della macchina da presa rivoluzionaria Coutant, madre del cinéma vérité. Sostenuto dal savoir-faire di Michel Brault, “dei contadini che non hanno mai visto un film possono parlare direttamente attraverso il cinema, come se accadesse tutti i giorni” (Georges Sadoul).

 

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