Le Spectre Rouge
T. It.: Lo Spettro Rosso; Sog., F. E Trucchi: Segundo De Chomón; Prod.: Pathé; 35mm. L. Or.: 190 M. L.: 170 M. D.: 9′ A 16 F/S. Col.
Scheda Film
Ci siamo abituati da tempo al fatto che la gente (anche amici molto colti, anche specialisti di cinema) non abbia nessun rapporto con il cinema precedente al 1914 (o al 1920). Mentre stiamo leggendo nei loro pensieri – questi pezzettini primitivi senza interesse che si dimenano prima che arrivi il vero cinema – proviamo a giocare la nostra carta vincente: “E mai i film furono così ricchi di colori come allora!” Abbiamo scoperto i film e i loro colori quasi vent’anni fa, grazie al lavoro pionieristico del Nederlands Filmmuseum, che ebbe, per primo, in maniera sistematica uno sguardo attento all’estetica e alla sperimentazione delle produzioni antecedenti il 1920. Questo approccio ha liberato i film dalla funzione di essere meri documenti del cinema delle origini o di essere precursori di qualcosa che sarebbe poi avvenuto. Invece, li faceva apparire e funzionare nel presente come un avvenimento, un’esperienza visiva. Ci ha consentito di osservarli in modo nuovo, come un’esperienza visiva del nostro presente, accostandoci veramente al senso di un cinema sperimentale.
Esiste una correlazione abbastanza evidente tra i procedimenti di colorizzazione e i generi di produzione, cioè le scènes comiques e le scènes d’arts et d’industries erano quasi sempre in bianco e nero, mentre viraggio e imbibizione erano usati per le scènes dramatiques. Scènes à trucs e féeries et contes erano i generi della policromia, prima colorati a mano (la fiamma, il segno delle apparizioni!), poi a pochoir. Le féeries, un genere per bambini, furono fin dai primordi (Aladin et la lampe merveilleu– se di 230m, 1900) e ancora nel 1907 – Légende de Polichinelle di 410m – i film piu lunghi e sfarzosi di tutti, vennero assorbite dal film in costume per adulti, colorato ugualmente a pochoir. Il procedimento pochoir era complicato e costoso. Nel periodo di passaggio alla produzione di massa (dal 1906 al 1908), la Pathé sviluppò un procedimento pochoir meccanizzato, il Pathé-color.
Mariann Lewinsky