LA ROSA DI BAGDAD

Anton Gino Domeneghini

Sog.: A. G. Domeneghini; Scen.: Ernesto D’Angelo, Lucio De Caro; F.: Cesare Pelizzari; M.: L. De Caro; Scgf.: Libico Maraja; Mus.: Riccardo Pick Mangiagalli; Prod.: IMA Film. durata: 73′

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La lavorazione del film La rosa di Bagdad (1940-49) era stata a suo tempo particolarmente complessa e travagliata. Anima del progetto fu Anton Gino Domeneghini [Darfo (BS) 1897- Milano 1966], sodale e capo ufficio stampa di D’Annunzio, grande figura di imprenditore e tycoon della pubblicità a Milano.Folgorato dalla visione di Biancaneve e i sette nani (1937) di Walt Disney, Domeneghini concepisce il progetto autarchico di un lungometraggio d’animazione tutto italiano. Realizzato durante la Seconda Guerra Mondiale tra mille difficoltà, il film è emblematico di una capacità imprenditoriale e creativa tutta italiana, in grado, nonostante la limitatezza dei mezzi e l’irripetibilità del risultato, di competere con le grandi realizzazioni dello studio Disney.Tutto ha inizio al momento dell’entrata in guerra dell’Italia (1940), quando il mercato della pubblicità viene bloccato; Domeneghini trasforma allora la sua équipe in una squadra d’animatori e dà inizio al progetto di film La rosa di Bagdad, ispirato alle Mille e una notte. Scrittura i migliori disegnatori in Italia (tra cui Angelo Bioletto, autore delle figurine Perugina, Libico Maraja, Guido Zamperoni, ecc.) e si lancia nell’avventura. Il bombardamento di Milano dell’ottobre 1942 distrugge lo studio e Domeneghini trasferisce tutta la squadra in due ville in provincia di Brescia. Il lavoro si protrae per tutto il periodo della guerra e oltre, finché, nel 1947-48, le centinaia di migliaia di disegni prodotti vengono fotografati nei laboratori Technicolor in Inghilterra. Il film viene musicato dal compositore Riccardo Pick Mangiagalli e doppiato dalle voci dei maggiori attori italiani. Presentato nel 1949 alla X Edizione del Festival del Cinema di Venezia, il film ottiene il Primo Premio assoluto nella categoria “Film per ragazzi”. È l’unico cartone animato italiano ad essere stato commercializzato all’estero: dopo l’edizione francese, nel 1952 esce l’edizione inglese (con la voce della 17enne Julie Andrews); seguiranno le edizioni tedesca e olandese e, nel 1967, quella americana (The Singing Princess). Dopo decenni di oblio, il film viene riscoperto e restaurato alla fine degli anni Novanta dalla Cineteca Nazionale, a seguito del progetto “Adotta un film – 100 film da salvare”.

La storia si svolge in una Bagdad senza tempo. Al compimento del 13° anno, la principessa Zeila – la “rosa di Bagdad” -, nipote del buon califfo Oman, deve scegliere il suo sposo tra i principi d’Oriente. Un messaggero viene inviato, ma l’ambizioso sceicco Jafar, con l’aiuto del perfido mago Burk, riesce a fermarlo ed a proporsi così come unico pretendente. I tre saggi ministri e consiglieri del regno, Tonko, Zirco e Zizibé, conoscendo le oscure mire di Jafar sul regno, riescono a procrastinare il fidanzamento.