HUSBANDS

John Cassavetes

Sog., Scen.: John Cassavetes. F.: Victor J. Kemper. M.: Peter Tanner. Scgf.: Rene d’Auriac. Mus.: Ray Brown. Int.: Ben Gazzara (Harry), Peter Falk (Archie Black), John Cassavetes (Gus Demetri), Jenny Runacre (Mary Tynan), Jenny Lee Wright (Pearl Billingham), Noelle Kao (Julie), John ‘Red’ Kullers (Red), Meta Shaw (Annie), Leola Harlow (Leola), Delores Delmar (contessa). Prod.: Al Ruban per Faces Music, Inc. DCP. D.: 142’. Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Sottotitolato “Una commedia sulla vita, la morte e la libertà”, il film più politicamente scorretto e machocentrico di John Cassavetes, realizzato dopo il grande successo commerciale di Faces (Volti, 1968) che garantì al regista il controllo creativo e il sostegno della casa di produzione, è probabilmente il suo lavoro più improvvisato e laboratoriale. Ispirato in parte dalla scomparsa del fratello maggiore di Cassavetes, Nick, morto a trent’anni nel 1957, il film narra cosa accade a tre amici quarantenni della periferia newyorkese (lo stesso Cassavetes, Peter Falk e Ben Gazzara) che dopo la morte del loro migliore amico decidono di marinare vita e famiglia per recuperare il vecchio cameratismo e le loro identità. Ma anche se in apparenza questa fuga collettiva ha a che fare con la vita, la morte e la libertà, tra loro non c’è un Huck Finn; sono tutti Tom Sawyer, troppo disperati nella loro frenesia di divertimento e di gioco per essere comici come vogliono rappresentarsi. La loro paura dell’assertività femminile e la loro periodica brutalità, così come la determinazione di Cassavetes nel seguire ovunque gli istinti e i movimenti degli attori senza dare loro indicazioni, furono ciò che spinse pochi anni dopo Elaine May a coinvolgere Cassavetes, Falk e il direttore della fotografia di Husbands Victor J. Kemper nel suo capolavoro Mikey e Nicky.
Quando Harry (Gazzara) in seguito a un violento litigio con la moglie decide di andare a Londra, Gus (Cassavetes) e Archie (Falk) accettano di seguirlo. E quando i tre amici si procurano tre donne al casinò e se le portano in albergo, Husbands sostanzialmente riassume gli impacciati rituali di corteggiamento che si svolgono all’inizio del primo lungometraggio di Cassavetes, Ombre, con risultati altrettanto disastrosi. Nel complesso si potrebbe perfino dire che le sequenze più forti ma anche più discutibili di Husbands sono quelle in cui figurano delle donne, siano esse vittime, antagoniste o amanti. Cassavetes conosceva a malapena Falk e Gazzara quando li scelse come comprimari, ma durante le riprese divennero due dei suoi migliori amici nonché preziosi collaboratori.

Jonathan Rosenbaum

Copia proveniente da

Restaurato in 4K da Sony Pictures Entertainment presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata e Cineric a partire dal negativo camera originale e il master di separazione bianco e nero