GENE KELLY MÈNE LA DANSE

Claudia Collao

Scen.: Claudia Collao. M.: Nathalie Ansellem. Mus.: Olivier Depardon. Int.: Laurent Stocker (narratore). Prod.: Félicie Roblin per Zadig Productions. DCP. D: 51’. Bn. e Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Leggendario protagonista dell’età dell’oro del musical hollywoodiano, Gene Kelly ha elettrizzato la settima arte con capolavori indimenticabili come Cantando sotto la pioggia e Un americano a Parigi. Ballerino, coreografo e regista, la sua ascesa è quella di un artista totale, costantemente impegnato nella sperimentazione e nell’innovazione. Il suo fisico, la voce e il sorriso travolgente impongono sin dagli esordi l’immagine dell’americano autentico, del ‘ragazzo della porta accanto’, che gli calza a pennello. Eppure, artista impegnato, sempre fedele alle sue umili origini e fervente sostenitore dei diritti civili negli Stati Uniti, promuove un’idea di danza maschile accessibile a tutti. Dai primi passi come ballerino nei cabaret e nei music-hall di Broadway fino alla consacrazione come coreografo e regista, Gene Kelly mène la danse rivela come egli abbia ridefinito i confini della sua arte, tra performance nelle strade di New York e coreografie con personaggi animati o perfino con il suo doppio… Raccontare l’ascesa di Gene Kelly significa anche ricordare come abbia contribuito a scoprire e lanciare un’intera generazione di nuovi talenti come il compositore Leonard Bernstein, i ballerini Cyd Charisse, Donald O’Connor e la francese Leslie Caron. Nel 1952, a soli quarant’anni, e il primo ballerino a ricevere un Oscar speciale per la sua attività di coreografo. Quello stesso anno entra nella leggenda con la mitica interpretazione in Cantando sotto la pioggia – apoteosi artistica e autentico manifesto di un americano che ha sacrificato tutto alla sua arte.

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