FALSO STORICO
Scen.: Luca D’Ascanio. M.: Fabrizio Campioni. Mus.: Giacomo del Colle Lauri Volpi, Nicholas Di Valerio. Int.: Paola Cortellesi, Claudio Bisio, Valerio Mastandrea, Francesco Pannofino. Prod.: Luce Cinecittà. DCP. D: 83’. Bn.
Scheda Film
Al contrario del proposito iniziale di eliminare la corruzione che imperversava nell’Italia liberale del primo dopoguerra, il fascismo andò in realtà nella direzione opposta. ‘Falsificando’ volutamente il materiale d’archivio per dare forma e vita ai personaggi, il film propone quattro tra le storie più emblematiche e frizzanti che raccontano come l’Italia confermò anche durante il Ventennio la sua vocazione alla corruzione. Un generale di grande valore e prestigio, ma con un’incontenibile passione per i terreni; una casa di produzione che porta il cinema italiano in primo piano nel mondo che affonda però le sue radici nell’imponente rete affaristica che lucra sulle forniture per l’Africa Orientale; l’avventurosa vita del capo del commando che uccise Matteotti, e che grazie a questo potrà ricattare il Duce per tutto il ventennio; il malaffare che imperversa a Milano negli anni Venti e che sotto l’incalzante pressione di Farinacci costringe Mussolini a liquidare in tronco podestà e segretario federale.
Falso storico è il film postumo di Felice Farina (1954-2023), una delle figure più originali ed eclettiche del nostro cinema indipendente.
Felice Farina era un visionario che faceva commedie. Un ex-attore del glorioso teatro d’avanguardia romano anni Settanta scopertosi regista. Un falegname provetto e un inventore di cose bizzarre. Un artista appassionato di scienza e di tecnica che spesso si costruiva da sé gli attrezzi da usare sul set e aveva collaborato a realizzare gli effetti speciali dei suoi due ultimi film, La fisica dell’acqua e Patria. […] La nostra sbrindellata memoria collettiva era una delle sue ossessioni. Tanto che anche il suo nuovo film, Falso storico, ricostruisce in chiave sarcastico-paradossale quattro storie emblematiche del Ventennio per ricordare come, malgrado i proclami roboanti, anche sotto il Duce la corruzione ai piani alti andava fortissimo.
Fabio Ferzetti, “Hollywood Reporter”, 18 settembre 2023