EL REBOZO DE SOLEDAD

Roberto Gavaldón

Sog.: dal romanzo omonimo di Javier López Ferrer. Scen.: Roberto Gavaldón, José Revueltas. F.: Gabriel Figueroa. M.: Charles L. Kimball. Scgf.: Salvador Lozano Mena. Mus.: Francisco Domínguez, Evaristo Tafoya. Int.: Arturo de Córdova (Dr. Alberto Robles), Pedro Armendáriz (Roque Suazo), Stella Inda (Soledad Anaya), Domingo Soler (padre Juan), Carlos López Moctezuma (David Acosta), Jaime Fernández (Mauro), Gilberto González (Delfino Ruiz), Rogelio Fernández (lo sposo). Prod.: Cinematográfica Televoz, Miguel Alemán Velasco, Sindicato de Trabajadores de la Producción Cinematográfica de la República Mexicana. DCP. D.: 114’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dopo aver realizzato due dei più importanti noir del cinema messicano (En la palma de tu mano nel 1951 e La noche avanza nel 1952), Roberto Gavaldón, che si era fatto le ossa come comparsa e aiuto regista a Hollywood, cambiò leggermente direzione girando l’eccezionale dramma rurale El rebozo de Soledad. Il film narra la storia di Alberto Robles, onesto medico costretto a scegliere tra gli agi di una Città del Messico in rapida modernizzazione e una vita al servizio dei poveri di un villaggio rurale. Diversamente da Emilio Fernández, registi quali Gavaldón (soprannominato ‘l’orco’ per la sua personalità dispotica) e Julio Bracho mettevano in luce nei loro film un atteggiamento critico nei confronti della Rivoluzione. El rebozo de Soledad, per esempio, è allo stesso tempo una celebrazione dei valori messicani tradizionali (le virtù intrinseche del patrimonio indigeno), un’esplorazione del crescente divario tra città e campagna (modernità urbana contro tradizione rurale) e una critica della violenza e della corruzione che continuavano ad affliggere le aree povere e rurali, i cui abitanti – invece di beneficiare della Rivoluzione – erano ancora vittime della crudeltà dei possidenti e dei cacicchi locali.
Arricchito dalle eccellenti interpretazioni di alcuni dei più importanti attori dell’Epoca d’oro – Arturo de Córdova, Pedro Armendáriz, Domingo Soler e la dimenticata Stella Inda (che interpretò anche I figli della violenza di Buñuel) –, dalla fotografia di Gabriel Figueroa e da una sceneggiatura frutto della collaborazione con lo scrittore di sinistra José Revueltas (sceneggiatore di alcuni dei migliori film noir messicani nonché cronista di nera), il film è un dramma vigoroso e toccante condito da effetti speciali così avanzati che alcune scene mediche risultano ancora oggi impressionanti.

Daniela Michel e Chlöe Roddick

Copia proveniente da

Digitalizzato in 2K nel 2016 da Cineteca Nacional México presso Laboratorio de Restauración Digital, a partire da un negativo 35mm su supporto acetato, grazie al sostegno del Sindicato de Trabajadores de la Producción Cinematográfica de la República Mexicana