DIE MÖRDER SIND UNTER UNS

Wolfgang Staudte

. Sog.: Wolfgang Staudte. Scen.: Wolfgang Staudte, Eberhard Keindorff, Johanna Sibelius, Fritz Staudte. F.: Friedl Behn-Grund, Eugen Klagemann. M.: Hans Heinrich. Scgf.: Otto Hunte, Bruno Monden, Alfred Schulz. Mus.: Ernst Roters. Int.: Wilhelm Borchert (Hans Mertens), Hildegard Knef (Susanne Wallner), Arno Paulsen (Ferdinand Brückner), Erna Sellmer (signora Brückner), Christian Blackwood (Otto Brückner), Michael Günther (Herbert), Robert Forsch (Mondschein), Elly Burgmer (madre del bambino malato), Marlise Ludwig (Sonja). Prod.: Herbert Uhlich per DEFA-Studio für Spielfilme, Deutsche Film AG 35mm

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Tra le macerie di una Berlino devastata dalla guerra, il dottor Hans Mertens, chirurgo militare smobilitato, conosce Susanne Wallner, fotografa e illustratrice sopravvissuta al campo di concentramento. Successivamente incontrerà anche un uomo che credeva morto, Ferdinand Brückner, che da ufficiale della Wehrmacht era stato responsabile di una strage la vigilia di Natale del 1942 ed è ora impegnato ad arricchirsi trasformando elmetti d’acciaio in pentole. Mertens pensa che uccidere Brückner possa aiutarlo a espiare il senso di colpa per la propria debolezza, ma…
Die Mörder sind unter uns fu il primo lungometraggio di finzione realizzato nella Germania occupata dopo la resa incondizionata dell’8 maggio 1945. Fu prodotto da un ente che sarebbe poi diventato la DEFA. Staudte ne divenne una delle ‘menti fondatrici’, partecipando alla riunione svoltasi all’hotel Adlon il 22 novembre 1945. 
Pare che la stesura originale di Die Mörder sind unter uns (intitolata Der Mann den ich töten werde, L’uomo che ucciderò) fosse stata scritta quando il Reich era ancora in guerra, immaginando la pace futura. Il che è interessante, se si pensa all’estetica intensamente espressionista del film. Die Mörder sind unter uns è generalmente considerato parte di un breve periodo postbellico in cui le arti tedesche si rifecero ai tempi immediatamente successivi alla Prima guerra mondiale per riflettere (su)gli orrori del passato più recente. In letteratura, per esempio, ci furono il dramma radiofonico di Wolfgang Borchert Draußen vor der Tür (1947) e il romanzo di Walter Kolbenhoff Von unserem Fleisch und Blut (1947); si tenga presente che nel 1949, quando Wolfgang Liebeneiner adattò il dramma di Borchert in Liebe 47, tale fase era già considerata superata. Esaminando più attentamente la produzione del biennio 1944-45 troviamo vari titoli dall’aspetto vistosamente noir, come Der stumme Gast (1945) di Harald Braun o Die Nacht der Zwölf (1944-49) di Hans Schweikart. Perciò si dovrebbe forse considerare Die Mörder sind unter uns come appartenente a un periodo di transizione dalla guerra alla pace.

Olaf Möller

Copia proveniente da

Per concessione di DEFA Stiftung