DIE GEZEICHNETEN

Carl Theodor Dreyer

T. alt: Elsker hverandre. Sog.: dal romanzo Elsker hverandre (1912) di Aage Madelung. Scen.: Carl Theodor Dreyer. F.: Friedrich Weinmann. Scgf.: Jens G. Lind. Int.: Adele Reuter-Eichberg (signora Segal), Wladimir Gaidorow (Jacow Segal), Polina Piekowska (Hanne-Liebe), Sylvia Torff (Zipe), Hugo Döblin (Abraham), Thorleif Reiss (Sascha), Johannes Meyer (Rylowitsch), Richard Boleslawski (Fedja), J. Duwan-Torzoff (Suchowersky). Prod.: Primus Film GmbH. 35mm. L.: 2172 m. 20 f/s. Bn

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Dreyer trasse il suo film da un romanzo danese del 1912 di Aage Madelung, scrittore realista allora famoso. I due titoli molto diversi del film provengono entrambi dal romanzo, intitolato Elsker hverandre (Amatevi l’un l’altro) in Danimarca ma tradotto in tedesco con il titolo Die Gezeichneten (Gli stigmatizzati). Nel realizzare il film Dreyer puntò alla massima autentic tà. Con lo scenografo Jens Lind si recò a Lublino, dove viveva una comunità ebraica molto numerosa; i set esterni, ricostruiti a Berlino, furono ispirati dall’architettura della città polacca. Come comparse Dreyer ingaggiò profughi ebrei provenienti dalla Russia (nella Berlino dell’epoca erano tanti, e alcuni avevano vissuto i pogrom in prima persona). Dopo l’avvento dei bolscevichi e la guerra civile russa una parte della troupe del Teatro d’arte di Mosca di Stanislavskij era finita a Berlino, e Dreyer poté utilizzare molti di questi attori, dei quali ammirava molto lo stile naturalista. Per tutta la vita Dreyer avversò l’antisemitismo, ma lo affrontò esplicitamente solo in quest’opera intensa ed emozionante. Pochissimi film dell’epoca ritraggono così chiaramente la carica distruttiva dell’intolleranza razziale, e la straordinaria violenza del pogrom finale risulta ancora oggi sconvolgente.
Il film fu considerato perduto fino al 1960, quando lo storico Vladimir Matusevič rinvenne negli archivi del Gosfil’mofond una copia nitrato originale con il titolo di distribuzione Pogrom. Da questa fu stampato un duplicato che venne consegnato al Det Danske Filminstitut, dove le didascalie russe furono sostituite con traduzioni in danese. La copia circolò poi fino all’inizio degli anni Ottanta, quando ne fu ricavato un nuovo duplicato. Nel 2005, grazie all’aiuto di Bernard Eisenschitz, il nitrato originale fu individuato a Bois d’Arcy, dove era stato depositato dalla Cinémathèque de Toulouse che lo aveva ricevuto dal Gosfil’mofond. La presente copia è stata ottenuta scansionando in 2K la copia nitrato originale. Le didascalie in danese per la prima mondiale del film (che si tenne a Copenhagen due settimane prima della première tedesca) sono state ricostruite usando la sceneggiatura di Dreyer e una lista delle didascalie conservata negli archivi della censura svedese (non sembrano esistere analoghi registri della censura tedesca), aggiungendo una quarantina di didascalie a quelle della copia russa e chiarendo così notevolmente la complessa trama del film. Due inquadrature di una sequenza dialogata, verosimilmente scambiate quando furono inserite le didascalie russe, sono state rimesse nell’ordine giusto. Un’altra scena, di una sola inquadratura, è stata spostata nel punto indicato dalle didascalie corrispondenti.

Casper Tybjerg

 

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Copia proveniente da

Restaurato da Det Danske Filminstitut