DIE GESCHICHTE VOM KLEINEN MUCK

Wolfgang Staudte

T. alt.: Ein Abenteuer aus 1001 Nacht / Die Abenteuer des kleinen Muck. Sog.: dalla fiaba omonima (1825) di Wilhelm Hauff. Scen.: Peter Podehl, Wolfgang Staudte. F.: Robert Baberske. M.: Ruth Schreiber. Scgf.: Erich Zander. Mus.: Ernst Roters. Int.: Thomas Schmidt (Muck bambino), Johannes Maus (Muck da vecchio), Friedrich Richter (Mukrah), Trude Hesterberg (Ahavzi), Alwin Lippisch (il sultano), Silja Lésny (Amarza), Heinz Kammer (Bajazid), Gerhard Hänsel (Hassan). Prod.: Willi Teichmann per DEFA-Studio für Spielfilme 35mm

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Tra i film più belli di Staudte ci sono le sue storie su bambini e giovani adulti. In questo ristretto gruppo, Die Geschichte vom kleinen Muck è l’unico vero successo in quanto divenne non solo uno dei film più amati nella Repubblica Democratica, ma vendette molto anche all’estero (nel 1955 l’adattamento locale Ciske de rat ebbe un successo enorme nei Paesi Bassi, ma solo lì). Di quella manciata di film è anche, significativamente, il più dolce e umano – e probabilmente il film più spensierato che Staudte abbia girato dopo il 1945. È una storia di amicizia, speranza e fiducia, un inno a tutti i valori solitamente sotto attacco nella sua opera.

In un certo senso Die Geschichte vom kleinen Muck nacque per caso, poiché fu girato con il budget destinato al progetto dei sogni di Staudte: l’adattamento internazionale e con un cast stellare di Madre Coraggio e i suoi figli di Bertolt Brecht. Quando la produzione fu interrotta a causa del litigioso intervento di Brecht si dovette trovare un impiego per quei soldi, e così nacque questa spettacolare fantasia fiabesca dai colori magnifici e dallo spirito genuinamente romantico tratta dal classico racconto di Wilhelm Hauff. Un’idea non così eccentrica: due anni prima la DEFA aveva già riscosso un grande successo con un altro adattamento a colori da Hauff, il gotico Heimatfilm di Paul Verhoeven Das kalte Herz (1951).

Sebbene sia ambientato in Oriente, Die Geschichte vom kleinen Muck è una fantasticheria molto tedesca, con forme e costumi ispirati al modo in cui l’Europa mitteleuropea dell’Ottocento s’immaginava le terre remote dall’altra sponda del Mediterraneo. Le scene che più si avvicinano al vero Oriente sono quelle girate nel bagno turco del palazzo di Albrechtsberg, con cui il principe Alberto di Prussia volle ricordare il viaggio da lui compiuto nel 1843 in Medio Oriente, durante il quale visitò l’Egitto e la Siria. Ma per il resto si tratta di tedeschi travestiti da persone considerate più sagge e gentili di loro, dalle quali imparare due o tre cose fondamentali per vivere un’esistenza dignitosa, nell’auspicio che l’imitazione di quei costumi fantasticati si traduca in affinità di spirito.

Olaf Möller

Copia proveniente da

Per concessione di DEFA Stiftung