DELITTO D’AMORE
T. int.: Somewhere Beyond Love. Sog.: Ugo Pirro. Scen.: Ugo Pirro, Luigi Comencini. F.: Luigi Kuveiller. M.: Nino Baragli. Scgf.: Dante Ferretti. Mus.: Carlo Rustichelli. Int.: Stefania Sandrelli (Carmela Santoro), Giuliano Gemma (Nullo Bronzi), Brizio Montinaro (Pasquale), Renato Scarpa (medico), Cesira Abbiati (Adalgisa), Rina Franchetti (madre di Nullo), Emilio Bonucci (fratello di Nullo), Pippo Starnazza (giardiniere). Prod.: Gianni Hecht Lucari per Documento Film. DCP. D.: 101’. Col.
Scheda Film
Delitto d’amore rappresentò una variante molto originale nella tradizione del melodramma, cui Comencini aveva dato titoli di grande interesse sia quando pienamente nel genere sia quando mediati dalla commedia o perfino da una perlustrazione della realtà ai limiti dell’inchiesta. […] Anche se le convenzioni vi abbondano, esse sono necessarie alla definizione di un ambiente, non sono ‘realistiche’, sono ‘esagerate’ e come se derivasseroda altre convenzioni […]. L’aneddoto, di assoluta semplicità, è rafforzato come nella commedia da un’infinità di figure minori e di tocchi caratterizzanti che sono necessari alla definizione del quadro, ma che aiutano e non sminuiscono la centralità della storia d’amore. E se Gemma e la Sandrelli, due ‘belli’ del cinema di allora, sono ottimamente diretti, ma non vanno oltre la caratterizzazione affettuosa di due figurine ben ritagliate, la forza dei loro personaggi sta nella provenienza dal melodramma populista più classico, da Frank Borzage, per esempio, o da Paul Fejos, dal cinema del Fronte Popolare, da certo cinema russo e nordico, e magari dai romanzi di Vasco Pratolini […]. È la tenerezza la chiave di volta della storia e dei personaggi, una storia d’amore tra personaggi di proletari nella periferia industriale degli anni tra Sessanta e Settanta. […] Delitto d’amore è un film di prima che una classe e un’epoca scomparissero […]. È un documento di un modo di essere del nostro paese e di raccontare del nostro cinema che sono definitivamente scomparsi.
Goffredo Fofi, in Luigi Comencini. Il cinema e i film, a cura di Adriano Aprà, Marsilio, Venezia 2007