CHARLIE CHAPLIN, LE GÉNIE DE LA LIBERTÉ

Yves Jeuland

Scen.: François Aymé, Yves Jeuland. M.: Sylvie Bourget. Mus.: Charles Chaplin. Int.: Mathieu Amalric (voce narrante). Prod.: Kuiv – Michel Rotman, Marie Hélène Ranc, in collaborazione con Lobster films, Serge Bromberg con la participazione di France Télévisions, TV5 Monde e Ciné +. DCP. Bn/Col.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

La prima sorpresa che riserva Charlie Chaplin, le génie de la liberté è il suo formato: quasi due ore e mezza. La seconda, il cui effetto è accentuato da questa durata eccezionale, è l’innegabile elemento di novità nel trattare il soggetto, tenuto conto della pletora di film e di libri girati e scritti sull’attore e regista britannico.
I due autori, François Aymé e Yves Jeuland – cosceneggiatore e regista –, avevano già proposto un film dello stesso tipo con Un Français nommé Gabin (2016), […] che era riuscito a offrire una nuova prospettiva sul mito del cinema francese, in particolare grazie a molti documenti privati, sconosciuti o inediti, messi a disposizione dalla famiglia dell’attore. Anche la famiglia Chaplin, che gestisce la maggior parte dei diritti dell’illustre Charles (‘Charlie’) Chaplin (1889-1977), ha fornito film privati […]. Aymé e Jeuland non si affidano a testimoni o specialisti e preferiscono invece offrire un’infilata di materiali d’archivio commentati dalla voce fuori campo di Mathieu Amalric.
Charlie Chaplin, le génie de la liberté ha la forma di un racconto biografico che segue un andamento cronologico, ma l’intreccio e l’assemblaggio degli estratti filmati, l’accompagnamento musicale – si tratta in gran parte di brani di Charlie Chaplin, che era anche musicista e compositore –, la qualità del testo e delle analisi concorrono a un risultato di rara fluidità.
Il documentario, la cui visione lascia profondamente commossi, dovrebbe imporsi come sicura opera di riferimento grazie al fine ritratto della straordinaria tenacia di Chaplin, della sua umanità, della sua empatia e del suo coraggio, così come dei suoi lati meno simpatici. Tratti caratteriali che fecero di lui politicamente e moralmente un paria e un reprobo negli Stati Uniti, un Paese al quale per quarant’anni aveva dato tanto.

Renaud Machart, “Le Monde”, 6 gennaio 2021

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