BATTLING BUTLER

Buster Keaton

Sog.: dalla pièce di Stanley Brightman, Austin Melford, Philip Brabham, Walter L. Rosemont, Douglas Furber. Scen.: Paul Gerard Smith, Al Boasberg, Charles H. Smith, Lex Neal. F.: J.D. Jennings, Bert Haines. Scgf.: Fred Gabourie. Int.: Buster Keaton (Alfred Butler), Snitz Edwards (il valletto), Sally O’Neal (la ragazza), Walter James (il padre della ragazza), Bud Fine (il fratello della ragazza), Francis McDonald (Alfred ‘Battling Butler’), Mary O’Brien (sua moglie), Tom Wilson (l’allenatore), Eddie Borden (il manager). Prod.: Joseph M. Schenck per Buster Keaton Productions. DCP. D.: 74’. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Keaton ha sempre citato Battling Butler come uno dei suoi film preferiti, a volte come il preferito in assoluto. Ma questo perché si ha sempre un debole nei confronti del proprio figlio più debole. (Nondimeno, il film fece un sacco di soldi). Più lento rispetto agli altri Keaton, Battling Butler si conclude con un incredibile e sorprendente climax. […] Lisle Foote sostiene che il pubblico dell’epoca conosceva bene la storia perché proveniva da una commedia musicale intitolata Battling Buttler, a Musical Knockabout in Three Rounds, che era andata in scena con successo a Broadway nel 1923 con Charles Ruggles nel ruolo principale.
“Ho ripreso la storia originale” ha raccontato Keaton “quella della commedia musicale, ma ho cambiato il finale. Non avrei mai potuto usare il vecchio finale… con lui che nel camerino del Madison Square Garden scopre che non dovrà più scontrarsi col campione e promette alla ragazza che non combatterà mai più. Naturalmente la ragazza non sa che lui non ha mai combattuto in vita sua. Ma non potevamo proporre una cosa del genere al cinema. Non potevamo lasciar credere alla gente per sette rulli di fila che sarei salito sul ring e poi alla fine non farlo. L’incontro lo dovevamo fare per forza. Allora l’abbiamo fatto nel camerino col pugile che è appena sceso dal ring in cui ha vinto il titolo. L’abbiamo fatto usando come motivo l’odio tra me e il pugile. E ha funzionato”.
Il film si dimostrò il maggior successo di Keaton. Nella prima settimana a Broadway incassò di più di Black Pirate (Il pirata nero, 1926) con Douglas Fairbanks. E convinse definitivamente Joe Schenck a dare il via alla produzione più ambiziosa e più costosa (l’investimento iniziale fu di mezzo milione di dollari) di Keaton: The General.
Kevin Brownlow, Alla ricerca di Buster Keaton, a cura di Cecilia Cenciarelli, Edizioni Cineteca di Bologna, Bologna 2009

Per il restauro di Battling Butler sono stati ispezionati e analizzati tredici elementi, otto dei quali – provenienti da Cohen Film Collection e Cinémathèque Royale de Belgique – sono stati scansionati e comparati. La copia positiva di prima generazione preservata presso la Cinémathèque è riconducibile al negativo destinato alla distribuzione non americana perciò non è stata presa in considerazione. Quattro elementi sono stati selezionati per il restauro: il negativo originale, due copie positive (una d’epoca e l’altra stampata negli anni Quaranta) e un duplicato negativo di seconda generazione, preservati presso Cohen Film Collection. La copia degli anni Quaranta, più completa, è stata utilizzata per colmare le lacune presenti nel negativo originale, in particolare il rullo 1 nella sua interezza e parti mancanti in tutti i rulli ad eccezione del rullo 3. Il grading ha utilizzato come riferimento la copia d’epoca imbibita ambra, scelta confermata dalle informazioni presenti sulle code interne ai rulli nel negativo originale. Il montaggio dei cartelli iniziali è stato uniformato a quello della copia d’epoca.

Copia proveniente da

Restaurato nel 2017 da Cineteca di Bologna in collaborazione con Cohen Film Collection presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.