BANDIDO!

Richard Fleischer

Scen.: Earl Felton. F.: Ernest Laszlo. M.: Robert Golden. Scgf.: Jack Martin Smith, Ramón Rodríguez. Mus.: Max Steiner. Int.: Robert Mitchum (Wilson), Ursula Thiess (Lisa Kennedy), Gilbert Roland (José Escobar), Zachary Scott (Kennedy), Rodolfo Acosta (Sebastian), José Torvay (González), Henry Brandon (Gunther), Douglas Fowley (McGee). Prod.: Robert L. Jacks, Robert Mitchum per D.R.M. Production 35mm. D.: 92’. Col.

info_outline
T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il 1955 e il 1956 sono i due anni in cui Mitchum vede riconosciuto il proprio talento di attore grazie a La morte corre sul fiume e in cui diventa produttore di se stesso, a partire da Bandido! per la regia di Richard Fleischer. Il film è girato in esterni con una troupe in parte messicana e con una sceneggiatura riscritta giorno per giorno. Fleischer ha ampio spazio per l’improvvisazione, partendo da un canovaccio che è stato utilizzato in innumerevoli occasioni: l’avventuriero americano che piomba nel mezzo di una rivoluzione o di una guerra civile e all’inizio resta indifferente per poi schierarsi. Anche il cast rispetta il canone: Zachary Scott è il marito codardo, trafficante d’armi pronto a vendere la propria donna, Gilbert Roland è il generoso ribelle messicano, Rodolfo Acosta è il subdolo sicario e la tedesca Ursula Thiess l’immancabile bellezza esotica. Il duo Fleischer-Mitchum aveva già trasformato in una satira beffarda His Kind of Woman (Il suo tipo di donna) di John Farrow, rifatto tre volte su istruzioni di Howard Hughes. Qui l’eleganza del regista si esprime al meglio nel seguire il percorso dell’avventuriero reso praticamente invincibile dalla sua ironica nonchalance. La scena in cui Mitchum, dal balcone, assiste a una schermaglia e ne decide le sorti senza interrompere quello che sta facendo né versare una sola goccia dal suo bicchiere – meritandosi così da Roland il soprannome di alacrán (scorpione) – riassume il nuovo ruolo che l’attore si è cucito addosso e imprime al film un ritmo frenetico che non si attenua mai fino alla fine.

Bernard Eisenschitz

Copia proveniente da