BACK STREET

John M. Stahl

Sog.: dal romanzo omonimo di Fannie Hurst. Scen.: Gladys Lehman. F.: Karl Freund. M.: Milton Carruth, Maurice Pivar. Scgf.: Charles D. Hall. Int.: Irene Dunne (Ray Schmidt), John Boles (Walter Saxel), George Meeker (Kurt Shendler), ZaSu Pitts (Mrs. Dole), June Clyde (Freda Schmidt). Prod.: Carl Leammle Jr. per Universal Pictures Corp. 35mm. D.: 92′. Bn.

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T. it.: Titolo italiano. T. int.: Titolo internazionale. T. alt.: Titolo alternativo. Sog.: Soggetto. Scen.: Sceneggiatura. Dial.: Dialoghi. F.: Direttore della fotografia. M.: Montaggio. Scgf.: Scenografia. Mus.: Musiche. Int.: Interpreti e personaggi. Prod.: Produzione. L.: lunghezza copia. D.: durata. f/s: fotogrammi al secondo. Bn.: bianco e nero. Col.: colore. Da: fonte della copia

Scheda Film

Il film di Stahl fu il primo di tre adattamenti prodotti dalla Universal del popolare romanzo di Fannie Hurst, e di gran lunga il più toccante e aggraziato. Come ha osservato Jacques Lourcelles nel suo Dictionnaire du cinéma, “Come i personaggi sono intrappolati in una situazione da cui non riusciranno mai a sottrarsi, così lo spettatore è lentamente sopraffatto da una malinconia che diventa tristezza, da una tristezza che diventa disperazione, le quali emergono dall’uniformità melodica dello stile”.
Cincinnati, 1890: una ragazza (una Irene Dunne ancora abbonata al ruolo di ingenua) rifiuta la proposta di un giovane e promettente uomo d’affari (una figura alla Henry Ford interpretata da George Meeker, volto noto della Universal) a causa dell’amore impossibile per un banchiere sposato (John Boles). Dato che nell’America dell’Ottocento il divorzio è impensabile, la giovane si rassegna al ruolo di amante e a una vita fatta di incontri clandestini e di aspirazioni inappagate. Per Stahl il film costituiva la parte centrale di una trilogia (completata da Seed e Only Yesterday) dedicata all’ipocrisia delle leggi americane sul divorzio, tema poco gradito alla censura. Quando la Universal ritentò di distribuire il film nel 1938, dopo l’entrata in vigore del Production Code, il capo della commissione Joseph Breen negò l’approvazione, giudicandolo “il tipico film sbagliato”.

Dave Kehr

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